Bianchi è la prima azzurra a superare il turno, Detti primo italiano da finale, Pellegrini ko

Bianchi è la prima azzurra a superare il turno, Detti primo italiano da finale, Pellegrini ko
di Piero Mei
Domenica 23 Luglio 2017, 12:11 - Ultimo agg. 17:40
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Ilaria Bianchi è la prima azzurra a superare il turno, Gabriele Detti il primo italiano da finale. Ilaria nuota i 100 delfino in 57:98 ed è il nono tempo del summary che vede come più veloce la svedese Sarah Sjoestroem, una delle probabili stelle di Budapest; la Sjoestroem è stata la sola sotto i 56 secondi, 55:96.
Gabriele Detti si è classificato settimo: oggi in finale avrà la corsia 1. Il suo tempo, il quarto nell’ultima batteria, è stato di 3:45.72. Davanti a lui nel suo heat l’australiano McKeon (3:45.56), il coreano Park e l’altro australiano Horton. Il miglior tempo globale è dell’austriaco Felix Aubock (3:44.19) che ha preceduto Sun Yang.
“Sarà dura, sono tutti vogliosi; nuotare in corsia laterale magari è un bene, non mi vede nessuno. Nuotare vicino a Horton può portarmi fortuna, come fece a Rio”. Dove Gabriele vinse il bronzo e l’australiano Mack l’oro.
L’austriaco, alto quasi due metri, studia in America (è passato quest’anno dall’Indiana al Michigan fra i Wolverines) ha migliorato di due secondi e mezzo il proprio personale.

Anche Piero Codia passa il turno: undicesimo il suo tempo nei 50 delfino, 23.50. Vanno sotto i 23 secondi solo l’ucraino Govorov e l’americano Dressel; naturalmente qualificati per le semifinali il ragazzino di Singapore Schooling, che sconfisse il suo idolo Phelps a Rio 2016, e l’ungherese Laszlo Cseh, tifatissimo in casa, che di Phelps è stato la “grande vittima”.
Gli ungheresi hanno molto applaudito Katinka Hosszu, miglior tempo nei 200 misti senza italiane; e gli americani si sono goduti i 400 stile libero di Katie Ledecky, unica sotto i 4 aminuti, 3:59.06, con il quale Katie ha iniziato la serie di uno stile che vuole tutto “suo” dai 200 ai 1500.
Arrivavano le “rane”: Adam Peaty soltanto andava sotto i 59 secondi nei 100, ma era bravissimo il nostro minorenne Nicolò Martinenghi, diciotto anni l’1 agosto, che si qualificava con il quinto tempo, promessa di finale, 59.33. L’altro azzurro, Fabio Scozzoli, 1:00.08 finiva diciottesimo, fuori dai magnifici sedici, e destinato allo spareggio con lo svedese Persson per un posto da riserva.

Martinenghi ha la gola infiammata e forse un po’ di febbre “Ma non ho avuto tempo per misurarla” sorride, raccontando l’emozione del debutto mondiale. “Peaty - aggiunge - è proprio un mostro: è andato fortissimo. Per il resto ce la giochiamo”.
Poi le staffette: subito una brutta botta per le ragazze della 4x100, con Federica Pellegrini in ovvia ultima frazione: il loro tempo è il decimo e dunque niente finale; 3:39.08 il crono con parziali da 54.80 per Silvia Di Pietro, 54.91 per Erika Ferraioli, 55.47 per Giorgia Biondani e per Fede c’era un 53.90. La miglior frazione era dell’olandese Kromowidjojo, 52.03, 52.19 per la svedese Sjostroem. Il miglior tempo totale per le americane, 3:33.35.
I ragazzi, invece, con il quarto posto, sono in finale: 3:13.28 per loro, con Luca Dotto in prima frazione 49.05 e poi gli scatenati lungagnoni Vendrame (0.01 il tempo di reazione) 47.85, e Miressi, 47.94, e conclusione di Magnini, 48.82. Il miglior tempo per il Brasile davanti ad Australia e Usa.
Dice capitan Magnini: “Siamo in cinque per tre medaglie, se limiamo qualche dettaglio possiamo giocarcela. Bravissimi i ragazzi nelle frazioni centrali. Io ho cambiato per primo nella mia frazione, ma gli ultimi 20 metri ho rallentato: tenere enrgie per la finale del pomeriggio era il mio scopo”.
Dice Federica: “Mi dispiace, speravo di nuotare anche nel pomeriggio, se non altro per vedere la mia nuotata. Dopo le finali mondiale e olimpica speravamo di superare il turno eliminatorio, ma purtroppo le ragazze hanno avuto dei problemini fisici dopo gli Assoluti e quindi sapevamo di essere leggermente in ritardo. Difficile esprimere delle sensazioni in vista della gara individuale. Ho nuotato sotto le onde, senza forzare molto sperando di dare di più in finale. Ma la bracciata c’è, così come l’efficienza. Sono molto contenta di aver svolto il collegiale premondiale in una sorta di clausura. Sono stata fuori dal mondo. Mi sono estraniata, concentrata. Ledecky è il top. Lei partirà; io disputerò la gara sui miei passi”.
Come è Budapest dieci anni dopo? “Cambiata: pure la camera d’albergo; l’hotel è lo stesso, ma è tutto nuovo” sorride.
Oggi pomeriggio dunque quattro finali, dalle 17.30: I 400 stile libero con Detti, i 400 stile libero donne con la Ledecky e le due staffette.
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