Bolt vola nelle qualifiche della 4x100:
il giamaicano cerca l'oro numero 20

Bolt vola nelle qualifiche della 4x100: il giamaicano cerca l'oro numero 20
di Piero Mei
Sabato 12 Agosto 2017, 13:43 - Ultimo agg. 16:03
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Dicono che la vita intera passi in un flash allo scadere della stessa; dicono, ma nessuno è tornato per raccontarlo. Chissà se la vita d’oro, l’immensa carriera di campione, passerà davanti agli occhi di Usain Bolt nei meno di 9 secondi che gli restano da correre in pista, alle 21.50 di stasera ora di Londra, un’ora di più in Italia. Sarà la sua l’ultima frazione dell’ultima gara dei mondiali di oggi- Perché Bolt e la Giamaica per la finale si sono qualificati con il terzo tempo, 37.95, il primo è degli americani a stelle e strisce, 37.70, il secondo dei padroni di casa inglesi, 37.76. Ma sono tempi che non contano, si riparte da zero e sarà tutta un’altra musica e un’altra corsa.
PRIMA E ULTIMA VOLTA
Per Usain l’ultima volta è anche la prima: ha corso la batteria, cosa che non aveva mai fatto nella sua storia, riservandosi per la finale, che fosse la terza frazione oppure, nelle ultime occasioni vincenti, la quarta. Ma temeva troppo che l’amata Giamaica, in forte ribasso alla borsa dei risultati nella velocità, gliela negasse. Del resto proprio da una staffetta ha ricevuto uno schiaffone olimpico, quando l’oro di Pechino gli è stato tolto perché uno dei suoi compagni di merende, Nesta Carter, è stato trovato positivo al doping.
Così Bolt si è alzato presto, si sè caldato nel campo d’allenamento che ha raccolto quasi più gente di quanta non seguisse le gare vere della mattina; ha provato i passaggi di testimone con i compagni e se non gli riuscivano non la prendeva male, ma sorrideva.
IN PISTA
Quando la Giamaica è entrata in pista, seconda batteria, l’applauso e le telecamere erano per lui. Perfino alla presentazione delle squadre, quando ci si limita all’inquadratura sul primo frazionista (e Usain ha fatto scuola, come i calciatori sui bambini per l’esultanza: tutti cercano di farsi notare con gesti e smorfie presunte accattivanti che non sempre lo sono): per la Giamaica oltre al primo veniva inquadrato l’ultimo staffettista, che era Bolt.
Usain aspettava il terzo dei suoi, partiva, prendeva il testimone con la sinistra e lo passava sulla destra: è l’unico fra tutti a fare questo cambio che viene proibito ai ragazzini “guai a te se cambi mano”£, ma chi pià proibirlo a Bolt? Non doveva correre: gli bastava l’accelerazione per concludere al primo posto e qualificato.
SENZA PAROLE
“Non ci sono parole per dire quel che provo. La gente è così calorosa, i giovani della staffetta ce l’hanno messa tutta ed io dovevo solo finire il lavoro; ci siamo allenati parecchio; in finale ci sarà Blake e questo è ‘good’.
IN FINALE
Si riproporrà la sfida con Gatlin, anche se in frazioni differenti. Gli Sati Uniti hanno voluto subito far vedere che la prendoo molto sul serio ed hanno schierato già in batteria le frecce migliori: c’era Gatlin in seconda, c’era Coleman in quarta. Saranno scintille, questa sera.
ITALIA A ZERO
Zero punti per l’Italia nello stadio: viene stilata una classifica che assegna lo score, da 8 a 1, dal primo all’ottavo posto. L’Italia chiude con zero punti. Non era mai successo. E sarà motivo di riflessione per Elio Locatelli che da ottobre comincerà a dover ricostruire intorno a questa squadra giovane e perciò da attendere con simpatia, per ragazzi come Tortu e Tamberi, un’ipotesi di campione il primo, un campione che si ritroverà il secondo, multietnica, e perciò da guardare come indicatore per il futuro, ma dai risultati londinesi francamente deludenti. Dalla scuola in poi sarebbe bene darsi una modalità d’uso ben diversa.
L’ULTIMA CHANCE
L’ultima speranza di un punticino almeno era affidata alle ragazze della 4x400, dovevano fare meglio del 3:27.59 della Francia che era ottava ma facevano 3:27.81 ed erano le prime delle escluse dalla finale.
Una chiusura in malinconica linea con tutto il resto.
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