Universiadi, Porzio sale in cattedra:
«Vetrina per Napoli e la Campania»

Franco Porzio e gli studenti della Parthenope (foto di Rosario Caramiello)
Franco Porzio e gli studenti della Parthenope (foto di Rosario Caramiello)
di Diego Scarpitti
Mercoledì 8 Novembre 2017, 20:09
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Pratica, viva, partecipativa, stimolante, entusiasmante. La didattica che tutti gli studenti vorrebbero sempre avere. Non una conferenza cattedratica aulica e dai toni ampollosi ma un’interazione dinamica, uno scambio di idee e vedute. Molto più di un dibattito. Trovarsi davanti l’oro olimpico a Barcellona ’92 stuzzica domande a raffica e molteplici curiosità. L’aula gremita all’Università Parthenope dimostra il successo della lezione. Da bissare quanto prima, dicono i ragazzi in giro per i corridoi di via Acton. Riscuote, infatti, ampi consensi Franco Porzio, docente per un giorno (nelle foto di Rosario Caramiello). L'incontro, dal titolo "Acquachiara 2.0: rinnovamento ed idee per superare nuove sfide", è stato promosso per il quinto anno consecutivo dalle professoresse Paola Briganti e Luisa Varriale. Diverse le tematiche affrontate: ripercorsi i trionfi con la calottina del Posillipo in Italia e nel mondo, le emozioni inenarrabili vissute alle Olimpiadi spagnole, la nascita e i primi vent’anni della Carpisa Yamamay Acquachiara. A tenere banco, però, la vicenda di stringente attualità delle Universiadi 2019.

Porzio ha rassicurato la platea alle perplessità emerse e lette di recente sui quotidiani, in merito alla tempistica. «Universiadi 2019: vetrina significativa per Napoli e la Campania. Certamente una corsa contro il tempo ma una sfida avvincente da giocare. Ambizioso il tentativo di raggiungere il traguardo prefissato» dichiara il consulente allo sport del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Nei momenti difficili il mancino terribile della pallanuoto napoletana si è sempre ritrovato e da lì è ripartito a marcia ingranata. «Serve la collaborazione fattiva di tutti i soggetti istituzionali interessati: CONI, FISU, ARU, Governo, Palazzo Santa Lucia. I Giochi universitari  consentiranno di rilanciare la nostra terra dal punto di vista economico, sociale, culturale e artistico: un volano di sviluppo agli occhi del mondo in venti giorni di gare, allenamenti e spettacoli».
 
 

Necessario cogliere appieno una kermesse irripetibile soprattutto per risistemare gli impianti sportivi, che da anni versano in condizioni drammatiche. «Le ultime ristrutturazioni risalgono ai Giochi del Mediterraneo nel 1963. Foriere di una ventata di rinnovamento, le Universiadi consegneranno ai cittadini impianti adeguati e all’altezza». Panacea all’annosa e critica questione impiantistica, le Olimpiadi universitarie risulterebbero un toccasana inevitabile. «Si riscontrano evidenti problemi legati all’usura del tempo e l’attuale chiusura di molti palazzetti nega di fatto il diritto allo sport. Sarebbe deleterio non cogliere l’opportunità delle Universiadi, la cui mancata realizzazione costituirebbe un boomerang catastrofico, che metterebbe a rischio lo sport all’ombra del Vesuvio» conclude Porzio.

Suggestiva l’idea di ospitare il villaggio olimpico alla Stazione Marittima proprio di fronte alla sede di Scienze Motorie. Assicurano già la loro disponibilità a collaborare all’evento gli studenti della Parthenope, in trepidante fermento. Al tavolo dei relatori Gianluca Leo, direttore sportivo e responsabile della comunicazione dell’Acquachiara, e Paola Amodeo, referente marketing della società biancazzurra. Soddisfazione espressa dal Rettore della Parthenope, Alberto Carotenuto, e dalla delegazione cinese, composta dai professori Qu Rongjun e Yun Jun della Lundong University. Un ideale passaggio di consegne da Taipei a Napoli, un ponte a cinque cerchi con vista Universiadi 2019.     
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