Giro d'Italia, al via l'ultima settimana
nel ricordo di Scarponi: tutti contro Dumoulin

Giro d'Italia, al via l'ultima settimana nel ricordo di Scarponi: tutti contro Dumoulin
di Francesca Monzone
Lunedì 22 Maggio 2017, 17:09 - Ultimo agg. 19:46
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Appena un mese fa il mondo dello sport piangeva uno dei suoi figli più belli, Michele Scarponi, l'aquila di Filottrano morta sulle strade della sua città mentre si allenava per il Giro del Centenario. Domani la corsa rosa renderà omaggio al suo capitano caduto con la tappa più importante: la Rovetta-Bormio. Saranno proprio le aquile a guardare i corridori dall'alto mentre scaleranno due volte lo Stelvio e il Mortirolo, salita dedicata a Scarponi.
Chi avrà la maglia rosa alla fine di questa tappa a 5 stelle quasi certamente sarà il vincitore finale, anche se le salite ci saranno fino al penultimo giorno di corsa.
Lo Stelvio domani sarà la cima Coppi con i suoi 2758 metri e sarà affrontato due volte e si inerpicheranno sul Mortirolo dal versante di Monno quindi non quello degli ultimi anni, per un dislivello totale di 5000 metri. Il favorito tra le cime innevate sarà  il colombiano Quintana della Movistar, abituato a confrontarsi con altimetrie superiori dove però il clima non è come il nostro. Ora è secondo il condor alle spalle di un incredibile Tom Dumoulin della Sunweb dal quale dista 2'41" e in montagna, dove le salite fanno male veramente, questi distacchi non sono niente. Dumoulin, che continua a stupire tutti, sembra destinato a vincere il Giro del centenario, ma se in salita ha dimostrato di tener bene, può sempre succedere quello che abbiamo già visto in Spagna alla Vuelta del 2015, quando perse la maglia rossa di leader il penultimo giorno di salite.
Mercoledì con la Tirano-Canazei di 219 chilometri i corridori affronteranno prima la salita dell'Aprica e poi il Passo del Tonale per scendere poi fino a Mezzolombardo e affrontare la salita finale verso Canazei.
Giovedì ci sarà il colpo di grazia con la terribile Moena-Ortisei 137 chilometri di tappone dolomitico che metterà in seria difficoltà tanti corridori.
Si affronteranno 5 passi con 4000 metri di dislivello. A far male ci saranno il Pordoi con salita di 11,8 chilometri e punte del 9 per cento, Valparola 12,9 chilometri con punte al 14 ,Gardena 9,3 chilometri di pendenza con punte che arrivano al 12. Se non bastasse si prosegue con Pinei la più corta con solo 4,4 chilometri di scalata che arriva al 15 per cento e in fine Pontives 9,3 di lunghezza e 7 di pendenza. Insomma solo i più forti arriveranno alla fine con poche perdite.
L'indomani ci saranno 191 chilometri da San Candido a Piancavallo, una tappa a quattro stelle che avrà la partenza a quota 1200 metri. Si salirà subito verso Monte Croce Comelico a 1636 metri, poi giù in discesa e dopo la breve salita di Sappada, in picchiata fino a Tolmezzo per risalire a Sella Chianzutan. Dopo il fondovalle per riprendere fiato, si salirà verso Piancavallo, con 15 chilometri che toccheranno punte del 10 per cento.
La Pordenone-Asiago con i suoi 190 chilometri e il Monte Grappa sarà l'ultima chance per vincere la corsa rosa.
Una tappa che parla di storia e di sapori dai paesaggi suggestivi. Siamo nella zona del Cartizze e del Prosecco con il primo GPM a Ca' del Poggio, poi a metà tappa la salita al Monte Grappa lunga 24 chilometri con pendenze medie del 5.
 Dopo una lunga discesa si arriverà a Valstagna uno dei comuni più suggestivi che ospita la scalinata più lunga d'Europa e che sarà il trampolino per l'ultima salita verso Forza. Qui i chilometri da percorrere saranno 14 con punte che arriveranno al 11 per cento.
Domenica ultima tappa con la cronometro di 27,6 chilometri da Monza fino a piazza Duomo a Milano. Se tra i leader i distacchi saranno brevi, la corsa contro il tempo potrebbe decidere il vincitore dell'edizione 100 del Giro d'Italia.
In classifica generale Tom Dumoulin è il dominatore con Quintana secondo a 2'41, il francese della FDJ Pinot a 3'21" e il nostro Vincenzo Nibali a 3'40" seguito dal russo Zakarin a 4'24 e l'altro olandese della Trek Segafredo Mollema a 4'32".
La corsa italiana in questo anno così importante non vede i successi dei corridori nostrani, che devono accontentarsi delle vittorie di Canola della Nippo Fantini, che ieri ha vinto in Giappone dove è diventato leader del Tour of Japan.
La Colombia con solo 5 corridori è la squadra con più vittorie: 4 con Gaviria e una con Quintana. Mentre la Quick Step Floors è il team con più successi, sempre con Gaviria e uno con Jungels.
L'Italia non vince ma Nibali la nostra punta di diamante in questa ultima settimana potrebbe anche far saltare le carte in tavola. Dumoulin è forte e Quintana potrebbe avere la gamba più agile in salita, ma ci sono anche le discese a far la differenza e una crisi per crampi o calo di zuccheri in montagna può mettere a rischio tutto quello fatto fino ad oggi.
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