Giro d'Italia, Nibali: «Non è ancora finita. Alleanza con Valverde per attaccare la Rosa»

Giro d'Italia, Nibali: «Non è ancora finita. Alleanza con Valverde per attaccare la Rosa»
Lunedì 23 Maggio 2016, 18:08 - Ultimo agg. 19:36
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Vincenzo Nibali si racconta oggi ad Ortisei dove la sua squadra l'Astana è arrivata aspettando la partenza della tappa di domani. Il campione siciliano ha svelando tattiche e obiettivi e mostrato la voglia di andare avanti ed attaccare appena ci sarà occasione, ammettendo che se dovesse capitare potrebbe esserci alleanza proprio con Valverde.
Vincenzo, cosa è successo durante la cronoscalata di ieri?
«Non lo so con precisione, è stata una giornata difficile, come ho detto anche dopo i controlli antidoping di ieri. E' stata una giornata complicata e bisogna accettare il risultato. Ci può stare il giorno così in una corsa a tappe».
La sensazione è di vederla un po' rassegnato. E’ un errore di valutazione o invece sta cercando il punto da cui ripartire?
«La delusione dentro di me ovviamente c'è per come è andata ieri. Perché io mi aspettavo di più e quindi c'è del rammarico. E’ stata la mia giornata peggiore e in più ci sono stati altri fattori che hanno compromesso il risultato, come il salto di catena e il cambio di bici. Ho perso tanto tempo. Questo però è il punto da dove ripartire. Lo sport è
questo».
Vincenzo, il suo momento difficile riguarda solo la tappa di ieri o è una condizione in generale che non la soddisfa al 100 per cento?
«Sul tappone delle Dolomiti a Corvara stavo bene e tolto quel momento sul Valparola per il resto non ho avuto problemi. Potrei aver pagato il fatto di aver dato troppo il giorno prima della cronometro. Anche Valverde ha
avuto un ritardo del genere e poi è ripartito. Invece, la giornata no è toccata a me. Avevo fatto anche una ricognizione del percorso e si addiceva alle mie caratteristiche, mi sentivo anche bene quindi non so
spiegare perché è andata in questo modo. Ieri al traguardo ero arrabbiato e considerando che non era un arrivo di gruppo e non sapevo i tempi ho preferito non parlare per evitare di dire cose poco appropriate. Non era quello il momento per parlare».
Ora che i tempi li sa ed è a mente fredda, un ritardo di 2'51" in base alla sua condizione è un gap che si può recuperare oppure a questo punto della corsa è incolmabile?
«Tutti e due perché il distacco che c'è è importante però in classifica siamo tutti in condizione di attaccare e questo vale sia per me che per Valverde e anche Esteban Chaves, a meno che non abbia deciso di
accontentarsi del secondo posto. In tutti i Giri d'Italia ci sono stati colpi di scena e anche in questo. Ad esempio Domoulin che sembrava che dovesse vincere, dopo una settimana si è ritirato. Si è parlato di Landa che aveva fatto un'ottima crono e poi si è ritirato anche lui. Penso che fino alla fine potrà succedere qualcosa».
Come cambierà il su Giro ora da un punto di vista tattico?
«Sostanzialmente sarà all'attacco ma sapendo che c'è un Steven Kruijswijk in ottima forma bisognerà anche vedere come si comporterà la sua squadra e penso che per lui non sarà facile affrontare le prossime tappe di montagna. Poi invece ci sono squadre che per queste tappe sono più preparate e noi cercheremo di fare proprio questo di non rendere facile niente a nessuno».
Considerando lo stato attuale delle cose, dovremo aspettare le ultime due tappe di montagna per vederla attaccare o già nella tappa di domani o a Pinerolo potrebbe succedere qualcosa?
«Domani sarà una tappa difficile perché non è lunghissima e potrebbe rivelarsi molto intensa dall'inizio. Il giorno dopo ci sarà una tappa facile e poi bisognerà fare i conti con il tempo».
Che giudizio vuole dare alla sua squadra?
«Sono stati perfetti. Abbiamo avuto una caduta e abbiamo perso Agnoli, la squadra è sempre stata con me e lo abbiamo dimostrato essendo al primo posto della classifica a squadre. Non sono mai rimasto da solo e la
squadra è stata divisa in base alle esigenze di tappa, montagna o pianura e avete visto il supporto di Scarponi».
Ha visto punti deboli nei suoi avversari?
«Chaves è cresciuto molto dallo scorso anno ha corso sempre di rimessa aspettando sempre la mossa di altri ma non mi è sembrato di vedere punti deboli, solo nella crono ha perso un po'. Kruijswijk credo che sia stato quello che è andato meglio penso che il suo punto debole possa essere la discesa».
Lei è qui per la vittoria finale, si accontenterebbe anche di un secondo o un terzo posto?
«Un secondo o terzo posto è sempre un risultato importante poi bisogna sempre vedere come ci si arriva»
In tappe che potevano essere per lei congeniali come anche a Roccaraso non l'abbiamo mai vista attaccare veramente. Però dice di essere molto fiducioso. Ci spieghi meglio.
«Sono fiducioso perché mi sento bene, forse mi è mancato lo spunto per andar via da solo però tanti corridori hanno aspettato che fossero gli altri ad attaccare ed essendo io il punto di riferimento gli altri aspettavano una mia mossa. Ora la situazione è diversa e sono gli altri che devono dimostrare».
E' possibile ipotizzare qualche patto con Valverde anche se non abbiamo mai visto un grande amore tra di voi?
«In realtà noi ci stimiamo molto fuori dalla gara. Scambiamo sempre qualche parola poi in corsa siamo rivali. Nulla è da escludere e un alleanza potrebbe anche esserci, bisogna vedere però come».
Quanto pesa la pressione che c'è su di lei?
«E' un peso certo ma io rimango sempre Vincenzo, se vinco va bene, ma deve andar bene anche quando mi stacco e non vinco».
Il fatto che il suo contratto sia in scadenza può influire sulla sua prestazione, come ad esempio la rabbia di voler dare di più?
«La voglia è sempre quella di riconfermarsi, non mi pesa il fatto di essere in scadenza di contratto».
Kruijswijk è stato sottovalutato da voi?
«Lo abbiamo sempre tenuto in considerazione è stato bravo a saper cogliere i momenti giusti, ha corso bene senza sprecare niente ha fatto solo un'azione decisiva, quella della Valparola e poi con la cronoscalata ha aumentato il suo gap».
Domani con quale spirito ripartirà?
«Con uno spirito battagliero poi vediamo come risponderanno le gambe e l'obiettivo sarà quello di trovare il momento giusto e cogliere l'attimo».
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