Malagò: «Il Coni in campo per le Universiadi 2019»

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò
di Diego Scarpitti
Mercoledì 11 Ottobre 2017, 23:57 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 09:29
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Roma. Si alza il sipario sulle Universiadi a Napoli e in Campania nel 2019. La XXX edizione dell’Olimpiade universitaria coinciderà con il 40° anniversario del record mondiale sui 200 metri di Pietro Mennea, stabilito in Messico nel 1979, verrà disputata a distanza di 60 anni esatti dalla prima Universiade, tenutasi a Torino nel 1959 e ideata da Primo Nebiolo, collimerà con il 70° compleanno della FISU, fondata nel 1949 a Merano. Ricorrenze storiche e grandi numeri per un evento che sicuramente lascerà più di un segno. Dal Golfo di Partenope si irradierà una manifestazione multidisciplinare unica nel suo genere, rivolta ad atleti universitari provenienti da 170 nazioni. Entra così nel vivo l’evento tanto atteso all’ombra del Vesuvio, fissato in calendario dal 3 al 14 luglio 2019, presentato nel restaurato e incantevole Salone d’Onore, riportato all’antica versione cromatica, suscitando il plauso e l’ammirazione collettiva.
 

Ad aprire la conferenza stampa il presidente del CONI, Giovanni Malagò, posizionato al centro, tra il Ministro dello Sport Luca Lotti, il Presidente dell’International University Sport Federation (FISU), Oleg Matytsin, e il Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), Gaetano Manfredi alla sua destra, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, insieme con il Presidente del Cusi (Centro Universitario Sportivo Italiano) Lorenzo Lentini e Raimondo Pasquino, Presidente dell’Agenzia Regionale per le Universiadi (ARU) alla sua sinistra.

Dopo l’arrivo della fiaccola da Taipei a Napoli il 22 giugno alla Stazione Marittima e la consegna della bandiera, si scaldano i motori e si spinge il piede sull’acceleratore. «Da oggi ci mettiamo la faccia» dichiara solennemente Malagò, che considera le Universiadi “l’unica possibile risposta al problema complicato e drammatico dell’impiantistica di Napoli e della Campania”. Inizia «una grande sfida, impegnativa e difficile, che bisogna vincere», considerata al contempo «una grande opportunità». Pronta e ben assortita la squadra per giocare la decisiva partita. Fondamentale il sostegno e il ruolo dell’Esecutivo. «Era indispensabile che il Governo facesse sentire il suo supporto, visto che determina le coperture e i flussi finanziari, e che la Regione Campania sostenesse nel suo ruolo centrale l'evento». Il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano sottolinea un passaggio chiave: «Il CONI non si occupa di costruire impianti». Inevitabile a margine della conference press una riflessione sulla vicenda Collana e la spaccatura (insanabile?) tra Cannavaro-Ferrara e i campioni a cinque cerchi, capeggiati da Cuomo. «Sarei poco serio se dicessi: Faccio il tifo per questo o per quello». Mostra equidistanza ma si schiera in favore dello «sport all’interno del Collana da fare il più possibile e al meglio. Ci sono competenze  deleghe di chi è proprietario dell’impianto e chi ne deve gestire bandi e concessioni. Dopodiché mi rimetto a chi ha competenze di carattere giuridico».

Consapevole della valenza mondiale della kermesse Lentini. «E’ necessario entusiasmo. Le Universiadi non sono uno scherzo o una passeggiata: si legano sport e cultura. Dovrà prevalere la capacità tecnica e organizzativa del Mezzogiorno». L’Italia, al momento ottava nel medagliere, proverà a scalare di posizione nel ranking. “Nella vita solo se fai parte di una grande squadra puoi vincere. L’Italia ha una grande tradizione in campo sportivo e universitario e sappiamo che qui i grandi eventi sportivi sono stati organizzati nel modo migliore” precisa Matytsin. «Universiadi occasione per rimettere al centro lo sport nelle università  e l’Italia è la culla mondiale dell’Università» argomenta Manfredi.

Dettagliato poi l’intervento di Pasquino, che fornisce minuziosamente stime e dati. «37 gli impianti  adibiti per le gare, altri 28 per gli allenamenti: non ci sono nuove strutture da costruire. Finanziamenti adeguati e così distribuiti: il 63% dei fondi per Napoli, il 14% a Caserta, il 12% a Salerno, il 6% a Benevento, il 5% ad Avellino». Imponente il fronte dei volontari. «Un serbatoio di 300 mila studenti  tra le sei università sul territorio campano». Premesse incoraggianti che lasciano presagire scenari positivi e incoraggianti.

Fascino e potenzialità delle Universiadi vengono esaltate e illustrate dal Presidente De Luca. «E’ un impegno straordinario, perché abbiamo poco tempo davanti a noi. Di fronte a questa sfida che fa un po’ paura, ci sono le grandi opportunità di sviluppare un movimento sportivo giovanile in Campania, recuperando i quartieri della paura, educando i ragazzi alla cultura del rispetto e della solidarietà. Ci aspettiamo una grande promozione di Napoli e della Campania in termini turistici, riqualificazione e rafforzamento della nostra immagine nel mondo. Non più un chiacchierificio ma il Paese della concretezza e della capacità organizzativa. Ci siamo conquistati la fiducia dei dirigenti della FISU: adesso dobbiamo mantenere gli impegni assunti».

Conclusioni affidate al Ministro Lotti. «Lo sport educa, aiuta e insegna a rispettare il compagno e l’avversario. Oggi è un giorno importante, ma anche di partenza, e la nostra squadra si pone l’obiettivo di avere le carte in regola entro il 2019, per mostrare a chi verrà a Napoli e in Campania che tutto sarà in ordine”. Impiegati Fondi europei e adottati Patti per il Sud. “Dobbiamo mostrare che siamo in grado di ospitare grandi eventi sportivi in Italia. Nel 2019 parte anche il progetto dei Gruppi Sportivi Universitari e non è un caso che coincida con le Universiadi. Il Governo crede che il rapporto tra sport e università, sport ed educazione debba essere incoraggiato».

A 278 milioni di euro ammonta la cifra complessiva impiegata per le Universiadi 2019: 100 milioni a carico del Governo, 178 invece versati da Palazzo Santa Lucia. E’ iniziato ufficialmente il countdown. Road to Universiadi 2019.
 
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