Il doppio filo che legava Scarponi alla Marca: la moglie Anna e i due gemellini

Michele Scarponi e la moglie Anna Tommasi
Michele Scarponi e la moglie Anna Tommasi
di Gigi Bignotti
Sabato 22 Aprile 2017, 10:59 - Ultimo agg. 14:29
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CONEGLIANO - Michele Scarponi - morto oggi investuito da un'auto - era doppiamente legato alla Marca: oltre alla moglie coneglianese, Anna Tommasi, conosciuta quand'era giovane e correva per la Site di Tezze di Piave, in comune di Vazzola, una delle più famose squadre di  dilettanti, fucina di campioni. Michele gareggiava col fratello della futura moglie, Federico Tommasi, che gli presentò appunto Anna peraltro grande appassionata di ciclismo anche come volontaria della Croce Rossa. Anna e Michele si sono sposati nel 2006 e i due gemellini sono nati invece il 9 agosto 2012.

Scarponi è originario di Filottrano, in provincia di Ancona. In Veneto è  stato anche tesserato per la Zalf di Castelfranco (altra fucina di campioni), ma poi passò alla Site. La moglie  Anna dopo il liceo classico "Marconi" a Conegliano si è laureta in  chimica farmaceutica  all'università di Padova.

Ogni volta che il Giro d'Italia tornava nella Marca grande era la festa nel Coneglianese per accoglierlo: così sarebbe stato anche stavolta dove Michele avrebbe anche portato i gradi di capitano dell'Astana.

Sulla sua "biografia"  web ufficiale si ricorda che "ricevette la prima bicicletta (una Bianchi) come regalo dai genitori per la Prima comunione. Fu così iscritto, a 8 anni, alla squadra della sua zona natale, la Pieralisi di Jesi. Dopo un periodo con scarse soddisfazioni, ottenne il più importante successo nel 1997, a 17 anni: il campionato italiano Juniores, dove batté gli avversari sull'ascesa del Castello di Caneva. Questa vittoria gli aprì le porte della nazionale azzurra: nello stesso anno venne infatti convocato per la prova di categoria del campionato del mondo su strada di San Sebastián, lottò per la vittoria ma venne rallentato da una foratura nella fase decisiva della gara.

L'anno successivo - 1998 - passò tra i dilettanti, vestendo per 3 anni la maglia della squadra Zalf-Désirée-Fior di Castelfranco (Tv) e per uno (2001) la maglia della Site-Frezza-Safi-Mattiuzzo di Vazzola, con cui ottenne vittorie sia in campo nazionale sia internazionale. Nel 2001 fu convocato per la cronometro del campionato del mondo su strada di Lisbona, dove arrivò ottavo e primo tra gli italiani.

Nel 2002 venne contattato dalla Acqua & Sapone-Cantina Tollo, squadra di Mario Cipollini, debuttando tra i professionisti e ottenendo subito una vittoria di tappa nella Settimana Ciclistica Lombarda. L'anno dopo, con la Domina Vacanze-Elitron, ex Acqua & Sapone, si mise in luce soprattutto nelle classiche di primavera con vari piazzamenti (settimo all'Amstel Gold Race, quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi), e così pure nel 2004, quando si aggiudicò la Settimana Ciclistica Lombarda e la storica Corsa della Pace, primo italiano a riuscirvi, cogliendo anche il quarto posto alla Freccia Vallone e il settimo alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Nel 2005 si trasferì in Spagna, alla Liberty Seguros-Würth di Manolo Saiz, concludendo 12. la Vuelta a España; l'anno seguente rimase quindi coinvolto, insieme a buona parte della sua squadra, nell'inchiesta doping della cosiddetta Operación Puerto.] Nella prima parte del 2007 aveva corso per l'Acqua & Sapone aggiudicandosi una tappa e la classifica generale della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Nel 2011 si trasferì tra le file della Lampre-ISD, la squadra diretta da Giuseppe Saronni. Quell'anno partecipò al Giro d'Italia: al termine di quella gara riuscì, per la prima volta, a salire sul podio finale al secondo posto alle spalle del vincitore Alberto Contador e davanti a Vincenzo Nibali. In seguito alla squalifica di Contador per positività conquistò a tavolino la vittoria finale" e la Coppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia.

Nella stagione 2012 partecipò alla Tirreno-Adriatico, concludendo al settimo posto, e proseguì la stagione puntando alla vittoria del Giro d'Italia. Seppur non in forma al via della "Corsa rosa", chiuse secondo nella settima frazione, battuto in volata da Paolo Tiralongo; rimase poi con i migliori sulle successive tappe di montagna, nonostante una crisi di crampi nella diciassettesima frazione, quella con arrivo a Cortina. Nella diciannovesima tappa, con arrivo sull'Alpe di Pampeago, si fece notare con alcuni scatti – perse però 32 secondi da Ryder Hesjedal – mentre l'indomani, nella tappa con arrivo sullo Stelvio vinta da Thomas De Gendt, riuscì a difendere il terzo posto in graduatoria. Nella cronometro finale dovette però cedere il gradino più basso del podio allo stesso De Gendt, concludendo così la corsa al quarto posto. In stagione partecipò anche al Tour de France, riuscendo a ottenere un secondo posto nella decima frazione con arrivo a Bellegarde-sur-Valserine, battuto da Thomas Voeckler al termine di una lunga fuga.

Il 2013 vide ancora Scarponi difendere i colori della Lampre-Merida.  In settembre ottiene l'unico successo stagionale, aggiudicandosi il Gran Premio Costa degli Etruschi.
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