Napoli importa cervelli nella sciabola
Dalla Vecchia alla corte di Tarantino

Beatrice Dalla Vecchia prima a sinistra del quartetto della Nazionale Under 20 di sciabola
Beatrice Dalla Vecchia prima a sinistra del quartetto della Nazionale Under 20 di sciabola
di Gianluca Agata
Giovedì 15 Febbraio 2018, 13:01
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Un viaggio al contrario, per trovare l'eccellenza sotto il Vesuvio. Perché quando si parla di sciabola, l'eccellenza in pedana la si trova in riva al golfo e la capitale del Paese è quella che passa da nomi quali Alberto Coltorti, Leonardo Caserta, Gigi Tarantino, che hanno plasmato sciabolatori come Occhiuzzi, Curatoli, Cavaliere, soltanto per citarni alcuni. Le sale napoletane non saranno belle e funzionali come quelle che si possono trovare per la spada o il fioretto nel nord dell'Italia, ma sono una fucina di campioni e hanno regalato medaglie su medaglie all'Italia olimpica.  E il viaggio al contrario, alla ricerca dell'eccellenza, lo ha fatto una ragazza di 19 anni che ha deciso di lasciare la tranquillità di Noale, comune di 15mila abitanti nella città metropolitana di Venezia. Beatrice Dalla Vecchia bronzo individuale e oro a squadre nella coppa del mondo Under 20 dello scorso week end ad Algeri. Tipa tosta Beatrice. "L'idea di venire a Napoli - dice -  la cullavo già da un po', da quando avevo conosciuto Gigi Tarantino". Il palmares parla per lui: quattro medaglie olimpiche, quattordici mondiali, tredici europee. Oggi allenatore alla Champ con settanta ragazzi in una scuola che ha messo lo sport al centro della didattica. "Volevo smettere. Non avevo più stimoli. Poi lui mi seguì in una prima gara di coppa del mondo e ho deciso di trasferirmi". Da allora ha scalato le posizioni del ranking. E' settima al mondo e un punto di riferimento della sciabola italiana. Arriva da una terra d fioretto, Venezia ma "preferisco la sciabola e questo fa capire anche il mio temperamento". La mattina a scuola, poi cinque volte a settimana l'allenamento. Nel week end le gare. C'è poco tempo per innammorarsi del golfo. "Ma ho già visitato la città ed è bellissima, così come la gente molto accogliente". Una veneziana a Napoli, ammirata e coccolata. Il futuro? "Napoli, Napoli. Ho il fidanzato a Roma. Ma sicuramente per qualche anno sarò ancora qui. Famiglia e amici mi hanno capito e supportato. Gigi mi è vicinissimo. Sulla tecnica non si discute. Come motivatore è il massimo". Beatrice vive con una insegnante della scuola che frequenta. "E' una ragazza - racconta Tarantino - che per la sciabola ha fatto una scelta di vita importantissima. Sarebbe stato più facile rimanere a casa, e invece ha avuto una forza enorme nel fare quello che ha fatto". Una eccellenza trovata a Napoli. "Nella sciabola, ma non solo - continua Tarantino - Napoli è una capitale. Il modello scherma può essere esportato anche nella città con rigore, disciplina, metodo e un pizzico di follia". A fine mese Europei a Sochi, poi i mondiali ad aprile a Verona, obiettivi di Beatrice che si è andata ad aggiungere a quella pattuglia di ragazzi della Champ, società nata dopo le Olimpiadi di Londra 2012 che in pochi anni hanno portato in giro per il mondo il nome di questo sodalizio di Pollena Trocchia. La Champ è diventata una splendida realtà grazie anche alla lungimiranza di Sasi Furfaro, direttrice della scuola "Ascoltando i bambini", che ha permesso di puntare forte sullo sport e attrezzare una palestra di scherma che con le sue dodici pedane è come un palazzetto. Giorgio Marciano, Claudia Rotili, Beatrice Dalla Vecchia e Gaia Pia Carella le punte di diamante. Altri settanta allievi che stravedono per il maestro Gigi Tarantino. "Napoli - conclude Beatrice Dalla Vecchia - è piena di atleti bravissimi. Ed io, giorno dopo giorno sono sempre più convinta della scelta che ho fatto". 
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