Pellegrini e Magnini a Napoli:
tra le loro passioni anche il babà

Federica Pellegrini, nel 2005 alla Scandone (Napoli) con un tifoso
Federica Pellegrini, nel 2005 alla Scandone (Napoli) con un tifoso
di Delia Paciello
Giovedì 25 Maggio 2017, 16:00
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Federica Pellegrini torna a Napoli. È una notizia che vola veloce, c’è tanta attesa nell’ambiente. E Napoli torna ad essere teatro di eventi sportivi importanti a livello nazionale: il Grand Prix di nuoto, alla Scandone, manca da ben 12 anni. L’ultima volta nel 2005, con una giovanissima Federica che a soli 17 anni già brillava fra tanti facendosi apprezzare in più gare, forte anche della medaglia d’argento conquistata l’anno precedente alle Olimpiadi di Atene nei 200 stile libero.

«Si vedeva già che era diversa dalle altre, perciò ho custodito la foto che scattai con lei ben 12 anni fa: ero convinto che sarebbe arrivata in alto», racconta Maurizio Bizzarro, nuotatore master che ha riconosciuto subito il talento della giovanissima Pellegrini.
Eppure allora, nel 2005, non era la campionessa multipremiata di oggi: nell’ambiente però gli esperti già notavano in lei qualcosa di speciale. E così nel Grand Prix di dodici anni fa stava negli spalti insieme al pubblico aspettando il momento della sua gara. A differenza delle sue coetanee era concentratissima sul suo obiettivo: nessuna chiacchiera fra ragazzine, nessuna distrazione. Solo le parole del suo allenatore e la sua vasca, quella in cui riusciva ad esprimere il meglio di sé.

«Non è un caso che Federica sia diventata una stella del nuoto - continua Maurizio - non basta la tecnica, ci vuole una gran testa per raggiungere certi traguardi. Non poteva essere di certo il suo fisico a favorirla, meno imponente di quello di tante colleghe battute in acqua: sono state le sue bracciate piene di voglia di vincere e la sua testa programmata verso l’obiettivo a lanciarla verso l’alto». La lunga carriera della Fede nazionale, infatti, è qualcosa di eccezionale: sono diversi gli atleti che in acqua riescono a raggiungere picchi di alto livello agonistico, ma restare sulla cresta dell’onda così a lungo è quello che contraddistingue un campione da un atleta forte.

La Divina ha raggiunto la massima espressione della sua carriera fra il 2008 e il 2009, vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino, ai Mondiali di Roma e agli Europei, e raggiungendo ben 11 primati del mondo. Ma non si è mai smentita anche negli anni successivi: «Fede è una che può anche arrivare terza ad una gara, ma non molla finchè non riesce a dimostrare il suo valore», spiegano i tecnici dell’ambiente. La determinazione è infatti il primo segreto del suo successo: è per questo che la chiamano la Fenice. Come il favoloso uccello sacro, rinasce coraggiosa dalle proprie ceneri, tanto che la primatista mondiale lo ha dipinto indelebilmente sulla sua pelle.

Ma c’è sempre un prezzo da pagare: sono anche tanti i sacrifici che si celano dietro un grande successo. Come ha più spesso dichiarato la stessa nuotatrice, ha dovuto rinunciare alla sua adolescenza e non ha mai conosciuto vacanze lontano dalla vasca nella quale si allena quotidianamente. Solo lei e l’acqua, in una solitudine che per Federica è vita. Non sarà sola però a Napoli: al Grand Prix ci sarà il suo compagno nel nuoto e nella vita, Filippo Magnini, anche lui nuotatore di alto livello che ha scritto una pagina importante del nuoto italiano. «Entrambi erano molto felici di tornare a Napoli», racconta Francesco Vespe, recordman italiano nei 200 farfalla ormai fuori dai giochi, nonché uno degli organizzatori dell’importante manifestazione alla Scandone.

«L’amicizia che mi lega a Filippo è unica - continua Francesco - insieme abbiamo affrontato tante avventure all’interno di questo magnifico sport, e so che lui ama questa città tanto che appena possibile torna qui anche solo per una visita, a volte in estate anche insieme a Fede». Ma l’ex atleta, oggi allenatore, svela un’altra passione del miglior stileliberista italiano di sempre: il babà. Infatti Filippo appena viene a Napoli non può fare a meno di dare uno strappo alla dieta per gustarsi il tipico dolce napoletano. E così anche sabato, dopo la prima mattinata di gare, insieme a Francesco si concederà il suo momento di dolcezza.
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