L'argomento è discutere dell'annullamento dei tre punti di penalizzazione o almeno che vengano ridotti a 1, la cui conseguenza è partire ultimo nel Gp di Valencia. Insieme al ricorso, il pilota pesarese ha presentato anche la richiesta che venga presa una decisione d'urgenza entro il venerdì 6 novembre, quando sono in programma le prime sessioni di prove libere sul circuito Ricardo Tormo.
La rimonta del campione di Tavullia, però, sembra già cominciata prima di mettere piede in terra iberica. Resta la novità di aver chiamato in causa un organo di giurisdizione sportiva abitualmente non utilizzato per affari di motociclismo, ma piuttosto per vicende legate ad altri sport, per sindacare squalifiche attinenti a casi di Doping. Unico precedente, il ricorso di Max Biaggi nel 1998. La strada però è tecnicamente praticabile, sostenuta a furor di popolo dai milioni di aderenti a petizioni on-line che chiedono l'annullamento della penalizzazione a Rossi, e sopratutto, si legge tra le righe, da una non ostilità da parte della Federazione Internazionale di Motociclismo. Anzi di più, dalla Dorna di Carmelo Ezpeleta, grande capo della società organizzatrice dell'evento che vedrebbe risolto il problema alla radice, azzerando le decisioni della commissione di gara di Sepang e garantendosi il massimo spettacolo possibile sul circuito Ricardo Tormo.
All'appello seguiranno reazioni. Le prime, inevitabili di Lorenzo, che si preannunciano pesanti.
L'emergenza “clima” in casa Yamaha del resto è un problema i vertici della casa di Iwata stanno tentando di arginare con due box separati e perfino contingentando gli interventi dei due piloti sulla stampa.