«Se l'udienza è il giorno prima dell'apertura dei Giochi Olimpici, con assenza di dibattito e con il giudice già stabilito c'è poco da dire. L'unica cosa che posso fare è continuare ad allenarmi: se il Tas si comporterà da Tas, saranno loro e non la Iaaf a stabilire quando ci sarà l'udienza. La mia speranza è quella», spiega Schwazer. «I giudici hanno già stabilito tutto. Come mi sento? Ho vissuto momenti migliori - risponde. Non so cosa dire. Sono gli altri che decidono per noi. Noi possiamo solo reagire. Cosa farò se mi impediranno di andare a Rio? Ne parlerò quando sarà il momento».
La Iaaf ha chiesto al Tas che l'udienza relativa ad Alex Schwazer si svolga il 4 agosto a Rio de Janeiro, un giorno prima del'apertura delle Olimpiadi.
Si tratta di un comportamento arrogante che ostacola i diritti di Alex». Lo ha affermato l'avvocato Gerhard Brandstaetter, legale del marciatore altoatesino. «In questo modo i tempi sono strettissimi. Mi sembra studiato a tavolino per impedire ad Alex di partecipare ai Giochi - ha proseguito il legale, contattato dall'Ansa -. Serve un'intesa tra le parti per stabilire una data. Noi chiediamo e insistiamo affinché l'udienza si svolga prima ad a Losanna ma dalla federazione internazionale di atletica leggera affermano che la loro richiesta è giustificata dalla necessità di studiare le carte»