Settore giovanile:
Taccone inibito

Settore giovanile: Taccone inibito
Mercoledì 3 Agosto 2016, 00:40
1 Minuto di Lettura
Condanna per Taccone per la a vicenda del settore giovanile dell’Us Avellino. Inchiesta partita dalle denunce dei genitori di aspiranti giovanissimi calciatori ospitati nella stagione 2015-2016, presso un ex convento di Lacedonia con scarse misure di controllo sui giovani e tollerate inadeguate condizioni igieniche. Inoltre vennero effettuati dei provini non autorizzati dalla Federazione. Il Tribunale Federale Nazionale, sezione disciplinare, con la sentenza firmata dal procuratore aggiunto Alfredo Mensitieri, ha inflitto al presidente Taccone la sanzione di 6 mesi di inibizione (la richiesta di condanna più pesante mitigata dalla disponibilità a fare ammenda e scusarsi con il sindaco di Lacedonia e alle parti offese). Il patron delegò l’organizzazione del settore ai vertici tecnici sportivi del club che hanno avuto un’ammenda di 10mila euro. Inoltre comminati 12 mesi a Rosario Lamberti, gestore in via di fatto del settore giovanile ed uno ad Arturo Di Pietro (dirigente accompagnatore).
Per la mancanza di notifica del deferimento e dell’atto di convocazione, per Vincenzo Vito, dirigente coordinatore dell’attività giovanile del club, è stata disposta la separazione della sua posizione e la trasmissione degli atti alla Procura Federerale. Nel dossier di 240 pagine della Procura, manca un riferimento diretto a Taccone, di qui il ricorso per una ulteriore riduzione o sospensiva del provvedimento. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA