Benevento, problema autovelox: saranno sottotoposti a verifica

A scatenare un autentico terremoto è stata la ordinanza numero 15505 della Cassazione

Benevento, problema autovelox
Benevento, problema autovelox
di Paolo Bocchino
Domenica 28 Aprile 2024, 10:05
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Apparecchi non omologati, è caos autovelox anche nel Sannio. A scatenare un autentico terremoto in tutto il Paese è stata la ordinanza numero 15505 della Corte di Cassazione pubblicata il 18 aprile. Verdetto che ha usato parole definitive in merito a una vecchia questione che si trascinava da anni in materia di controllo elettronico della velocità. Ovvero: è sufficiente che i dispositivi installati dai Comuni siano «approvati» dal ministero delle Infrastrutture, o è invece necessario che gli stessi abbiano la formale «omologazione»? Una disputa che non è soltanto nominalistica, ha chiarito il tribunale di ultima istanza accogliendo la tesi di un cittadino destinatario di una multa emessa dal Comune di Treviso.

«L'omologazione ministeriale - ha sentenziato la Cassazione - autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio, con attribuzione della competenza al Ministero per lo sviluppo economico, nel mentre l'approvazione consiste in un procedimento che non richiede la comparazione del prototipo con caratteristiche ritenute fondamentali.

L'omologazione quindi consiste in una procedura che ha anche natura tecnica, per garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico, requisito che deve essere comprovato dalla pubblica amministrazione».

Evidenti le ricadute anche nel Sannio. La sentenza della Cassazione apre un'autostrada ai ricorsi che faranno riferimento al verdetto. Prefettura e Polstrada sono allertate da giorni sul tema, ma al momento non c'è una linea operativa univoca. Sono necessari approfondimenti, come chiarisce il viceprefetto Mara De Feo, responsabile dell'Area sistema sanzionatorio della Prefettura: «Nelle prossime ore porremo un quesito al ministero dell'Interno affinché ci fornisca indirizzi in merito. Il pronunciamento della Corte di Cassazione, ancorché adottato in relazione a un Comune del Nord Italia, impone una ricognizione di tutte le strutture esistenti sul territorio. Noi la effettueremo in tempi rapidi, ma sarà necessario un orientamento a monte da parte degli organi governativi».

E cosa accadrà ai ricorsi in attesa di esame da parte della Prefettura? «Noi contiamo di avere indicazioni precise nel volgere di pochi giorni - assicura De Feo - Se, nelle more, dovesse essere necessario esprimersi su qualche ricorso che solleva tale questione, cautelativamente lo accoglieremmo».

Linea prudenziale che invece non sembra vogliano adottare i primi cittadini dei Comuni sanniti dotati di autovelox, per niente intenzionati a spegnere gli occhi elettronici. Sempre sotto i riflettori per gli incassi a sei zeri macinati negli anni, il Comune di Paupisi è diventato emblema della strada degli autovelox, come ormai è stata identificata persino in ambito nazionale la Statale Telesina: «Ma è una questione vecchia e pretestuosa - replica secco il sindaco Antonio Coletta - Noi non ci autorizziamo da soli l'impianto, evidentemente gli organi addetti alle verifiche hanno dato l'ok. E del resto, anche i ricorsi prodotti negli anni non hanno mai trovato accoglimento. Questi sono dati oggettivi, le polemiche populiste le lascio ad altri. Se ci saranno disposizioni diverse da parte degli enti sovraordinati, chiaramente le attueremo».

In sintonia il primo cittadino di Ceppaloni Claudio Cataudo, detentore di un apparecchio sull'Appia: «La sentenza della Cassazione, peraltro non a sezioni unite, non mi sembra una ragione sufficiente per disattivare un sistema che si è rivelato l'unico valido deterrente contro il verificarsi di incidenti gravi sulla Statale. Combattiamo da anni la battaglia per la sicurezza insieme al comitato civico e al parroco. Non abbiamo mai utilizzato l'apparecchio per fare cassa».

Voce fuori dal coro quella di Luigino Ciarlo, sindaco di Morcone: «Le dico francamente: se questa sentenza porterà allo spegnimento di tutti gli autovelox messi dai Comuni, ne sarò contento. Dal mio insediamento, ho disposto la disattivazione continuativa dell'apparecchio. Viene acceso solo in rari casi, e tanto basta come deterrente». Il presidente del comitato Sos 372 Telesina Giovanni Bonelli chiede verifiche: «La questione della omologa si era già proposta in passato, ma alla luce di questa sentenza della Cassazione, chiediamo che la Prefettura, la Polstrada e la stessa Anas accertino ad horas se gli autovelox presenti sulla Telesina dispongono di tutti i requisiti prescritti».

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