Quando nel girone di ritorno la situazione si è fatta difficile, la squadra è stata brava a ricompattarsi e dalla gara contro l’Avellino in poi non c’è più stato scampo per nessuno. Il fulcro, il cuore e l’anima di questo gruppo straordinario è stato senza dubbio il capitano Fabio Lucioni, leader in campo e fuori ed autore di una stagione pazzesca. Per me resta davvero un grande mistero come nessuna squadra di serie A abbia mai pensato a lui. Vedremo Lucioni nella massima serie con la maglia giallorossa, meglio così ovviamente». «È passato poco più di un anno da quella incredibile gioia – esclama Nicola Andreottola - ed eccoci qui a parlare di un’altra storica vittoria, quella che ci apre le porte del paradiso! Ancora stento a crederci, siamo la favola più bella. A mio giudizio anche in serie A ne vedremo delle belle ed è doveroso fare un ringraziamento a tutta la società, in particolar modo al presidente Vigorito, a mister Baroni ed ai calciatori che ci hanno portati nella massima serie». «Dopo un percorso caratterizzato da tante promozioni immeritatamente negate – dice Peppe Bovio – è arrivato anche il nostro definitivo giorno di gloria. Tutto questo è stato possibile grazie ad una impeccabile programmazione societaria ed all’apporto di un pubblico straordinario che si è dimostrato maturo in ogni circostanza.
Siamo in serie A contro tutti pronostici e si è così materializzato il sogno di tutti noi tifosi che abbiamo sempre sostenuto la squadra in ogni categoria.
Per quanto mi riguarda, questo significa anche che per la prima volta sarò costretto a tifare contro la mia Roma perché il Benevento viene prima di tutto». «Sono partito ieri da Londra all’alba – ha affermato orgoglioso Francesco Russo – e dopo aver preso due aerei mi sono precipitato allo stadio. Sono stanchissimo ma per nulla al mondo mi sarei mai perso questa partita. Stento a credere che tutto quello che abbiamo sognato per anni ora è realtà. Le tante delusioni patite non ci hanno mai buttati definitivamente al tappeto, specchio della forza di un popolo come quello sannita che è sempre pronto a rialzarsi. Siamo in serie A e scusate il ritardo!». Dopo la gara, interminabili caroselli hanno invaso ogni angolo della città tirando quasi fino all’alba tra clacson, auto dipinte interamente di giallorosso e fuochi d’artificio. In tanti non hanno saputo trattenere le lacrime di gioia ed il pensiero di molti tifosi è andato ai propri cari che non ci sono più, a chi non ha fatto in tempo a vivere una gioia simile. «Per chi è volato in cielo» recitava uno striscione ieri sera. Questa promozione è anche per loro.