Argentina, 3-0 alla Bolivia: ora c'è il Venezuela
Cile ok con Vargas e Sánchez, 4-2 al Panama

Credit twitter CONMEBOL
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di Alfredo Spalla
Mercoledì 15 Giugno 2016, 07:48 - Ultimo agg. 10:17
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Definiti i quarti di finale della Copa América: Stati Uniti-Ecuador; Colombia-Perù; Argentina-Venezuela; Messico-Cile. La fase a gironi si conclude con Cile-Panama (4-2) e Argentina-Bolivia (3-0). L’Argentina conferma di essere la grande favorita per la conquista del titolo. Tre vittorie su tre, 10 gol segnati e uno subito. Martino risparmia le energie ai diffidati, cambiando alcuni nomi ma non lo schema. Messi entra solo nel secondo tempo al posto di Higuain. All’Albiceleste bastano 31’ minuti per archiviare la vittoria contro La Verde. L’ex romanista Lamela apre la marcature su punizione (deviata); Il 2-0 porta la firma di Lavezzi, servito di testa da Higuain, mentre Cuesta, il duttile difensore dell’Indipendiente, segna la prima rete in nazionale. Il possesso palla del primo tempo dice molto sull’andamento della gara: 81% per l’Argentina, 19% per la Bolivia,  357 passaggi completati contro 38. Nel secondo tempo, il pubblico ha occhi solo per Messi, che prima fa un tunnel (a gioco fermo) al portiere boliviano e poi s’attacca con Campos, dopo alcune provocazioni. Il risultato, però, rimane immutato e il rosarino rimanda l’appuntamento con il record di gol in nazionale. Gabriel Omar Batistuta resta saldo in prima posizione. Il Cile, invece, batte 4-2 il Panama e guarda alla sfida dei quarti contro il Messico. La Roja vive su un’altalena: Bravo, portiere del Barcellona, incassa due gol per due errori personali, mentre Edu Vargas e Sanchéz siglano una doppietta a testa. Panama passa in vantaggio dopo quattro minuti: Camargo incrocia dalla distanza, Bravo sbaglia il tempo d’intervento e subisce l’1-0. Vargas ribalta il risultato con un gol d’assalto in area e una bella conclusione di testa. Sul 3-1, invece, l’ex Napoli serve Sanchez, il quale con una splendida volée marca la prima rete personale dell’incontro. L’ex Udinese si ripete di testa sul 4-2, a pochi minuti dalla fine. A nulla serve il momentaneo 3-2 di Arroyo, favorito da un altro pasticcio di Bravo.
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