Barzagli piange l'ultimo mondiale: «Ora l'Italia deve imitare la Germania»

Barzagli piange l'ultimo mondiale: «Ora l'Italia deve imitare la Germania»
di Delia Paciello
Lunedì 20 Novembre 2017, 18:32
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Momento di subbuglio per il calcio italiano. Andrea Barzagli ha detto addio ai mondiali e insieme a lui anche Buffon, Chiellini e De Rossi. Ora, dopo la grande delusione azzurra, dà la sua ricetta per migliorare la situazione della nazionale: «Serve una programmazione da qui a dieci anni; è impensabile che l’Italia in due anni risolva tutto e  vada all’Europeo a vincere. Serve un progetto chiaro e serve dare la possibilità a chi entrerà in Federazione di poter attuare i programmi senza vincoli, di poter fare delle scelte libere e portare avanti una programmazione di lungo respiro. Non si possono fare le cose in un anno», sottolinea il difensore. Ma soprattutto bisogna interpellare persone competenti che possano seguire le orme della Germania e del Belgio: «Sono favorevole all’ingresso in Federazione di ex calciatori. Non conta il nome specifico, ma è importante che abbia delle competenze. Conta aver maturato esperienze fuori dal campo. Bisogna ripartire dai giovani, da settori giovanili che riescano a formare dei bambini. Ci vorrà del tempo, prendiamo esempio il calcio tedesco o belga».

Domani intanto con il club una sfida molto importante: incontrerà il Barcellona in Champions sotto gli occhi del pubblico dello Juventus Stadium. «Sarà una partita fondamentale – commenta il giocatore bianconero – bisogna ritrovare lo spirito di sacrificio. La Juventus deve capire che c’è ancora da soffrire. Aver vinto sei scudetti non significa che tutto sia dovuto. Risolvere la pratica Champions alla vigilia di scontri diretti in campionato così importanti ci potrebbe dare quella serenità ulteriore per preparare questo scorcio di stagione, in cui ci saranno partite importanti». E conclude citando un compagno di squadra: «Chiellini ha detto che ci manca la voglia di soffrire: sono d’accordo con lui. In questo momento ognuno di noi deve dare qualcosa di più per tornare a vincere, senza adagiarsi sulle conquiste passate».
 
 
 
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