Delusione Juventus: ai quarti va il Bayern Monaco che vince 4-2 dopo i supplementari

La festa del Bayern Monaco
La festa del Bayern Monaco
Mercoledì 16 Marzo 2016, 21:56 - Ultimo agg. 17 Marzo, 00:55
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L’impresa l’hanno solo sfiorata, perché alla fine ha vinto il Bayern. Ma i tedeschi hanno sudato freddo, erano ad un passo ad una clamorosa eliminazione. Poi Muller allo scadere ha siglato il 2-2, portando la gara ai supplementari, dove l’ha decisa Guadiola, con i cambi. Ha inserito Thiago Alcantara e Coman. Sono stati proprio loro a chiudere i conti. E’ finita 4-2. Ma la Juve esce dalla Champions a testa altissima.

E’ mancato l’ultimo miglio ai bianconeri. Hanno vinto i più forti, che per una notte non si sono dimostrati i migliori, perché la Juve per 73 minuti fino al gol di Lewandowski era stata perfetta, ha saputo cogliere l’attimo, sfruttare le occasioni, indirizzare gli episodi, resistere e colpire di rimessa. Buffon e compagni però hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, giocando una gara eroica. E’ mancato poco. Allegri l’aveva incartata con quel 5-4-1. Non se l’aspettava Guardiola. Il suo Bayern è andato sotto. Ha rischiato di barcollare, di prendere il terzo.

Tenuto in piedi da Neuer ha resistito e da lì è nata la rimonta. Nel primo tempo però Alaba ha regalato il vantaggio a Pogba. L’arbitro ha annullato un gol a Morata. Lo spagnolo poi ha seminato avversari e servito il 2-0 a Cuadrado, che prima dell’intervallo è stato stoppato da Neuer. La ripresa si è aperta con la Juve a pressare alto, a giocarsela. Sembrava l’avessero sfangata. Poi un paio di errori. Bonucci si è perso Lewandowski: 1-2. Nel recupero Evra ha regalato il 2-2 a Muller. E’ finita come a Torino, all’andata.

Servivano i supplementari. Il Bayern si è presentato più fresco, Guardiola ha pescato dalla sua lunga panchina e ha fatto bingo con Thiago Alcantara e l’ex Coman. E’ finita 4-2 per i bavaresi, che hanno strappato il pass i quarti. Applausi per la Juve. Ma certe notti, non possono bastare, perché l’amarezza per quello che è stato perso è più grande dell’orgoglio e della consapevolezza di aver giocata a tratti meglio di una delle squadre più forti del mondo.

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