Berlusconi: «Vendo il Milan a chi ha i soldi per farlo tornare protagonista»

Berlusconi: «Vendo il Milan a chi ha i soldi per farlo tornare protagonista»
di Redazione Sport
Mercoledì 25 Maggio 2016, 20:46 - Ultimo agg. 20:59
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Chi vuole comprare la maggioranza del Milan deve avere le risorse non solo per pagare le azioni ma anche per rilanciare la squadra. È la condizione essenziale che Silvio Berlusconi pone per lasciare il controllo della sua creatura calcistica, e il messaggio è stato esplicitato in maniera chiara dalla poltrona di Porta a Porta in una settimana considerata importante nell'economia del negoziato in esclusiva di 30-40 giorni fra Fininvest e la cordata cinese, che le parti sperano di condurre in porto per il 15-20 giugno. «Io ho dichiarato la mia decisione di cedere il Milan. Penso tuttavia - ha spiegato il presidente rossonero nell'intervento televisivo a una decina di giorni dalle elezioni amministrative - che l'ultima decisione del presidente Berlusconi circa la squadra, che è nel cuore di milioni di tifosi e nel mio cuore, deve essere saggia e giusta: devo passare la mano a chi è in grado di mettere nel Milan i fondi necessari per riportarlo in vetta in Italia e nel mondo. I soldi vengono dalla Cina e dal petrolio». Nel caso del Milan vengono da Pechino. Il consorzio composto da 7-8 partner cinesi ha offerto circa 700 milioni di euro per il 70% del club, debiti inclusi. Ma Berlusconi ha puntualizzato che ciò che gli interessa «non sono tanto i soldi che vanno alla Fininvest, la società della mia famiglia ma quelli che saranno investiti per la squadra».

Nell'ultimo periodo il presidente rossonero viene descritto ben disposto verso l'operazione, in privato spesso ripete che venderà ai cinesi perché lui non intende metterci più soldi, ma talvolta prova a buttare giù la formazione del Milan per la prossima stagione, come ogni anno di questi tempi, come se nulla dovesse cambiare. Se dovesse concludersi l'affare con i cinesi, non cambierà formalmente il suo ruolo in società. I potenziali soci gli hanno garantito il ruolo di presidente onorario nei 2-3 anni di transizione entro cui vogliono arrivare al 100%, ma avendo la maggioranza azionaria vorranno avere loro l'ultima parola su ogni scelta. «Tutti coloro che si sono seduti al tavolo dicono che il brand Berlusconi è molto importante soprattutto in Cina dove sono molto noto», ha sottolineato Berlusconi che in questo periodo di trattativa, attraverso i suoi manager, deve concordare ogni decisione con la controparte. È successo per la risoluzione con buonuscita di Sinisa Mihajlovic, per i rinnovi di Riccardo Montolivo, Luca Antonelli e Davide Calabria. È invece in standby la scelta dell'allenatore. «Resta Brocchi? Ancora non so», ha replicato Berlusconi.
L'ex mediano spera nella conferma, insidiato dalla concorrenza di Marco Giampaolo e Unai Emery, ma probabilmente il tema sarà affrontato solo quando il negoziato con i cinesi arriverà a una svolta, in un senso o nell'altro.
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