Calcio, bambino di 10 anni riceve una lettera dal suo Juventus club: «Non giochi più»

Calcio, bambino di 10 anni riceve una lettera dal suo Juventus club: «Non giochi più»
di Redazione Sport
Sabato 23 Luglio 2016, 10:23 - Ultimo agg. 24 Luglio, 17:46
2 Minuti di Lettura
«Inviamo la presente per comunicarti che non rientri più nei quadri tecnici della nostra Società in vista della prossima stagione 2016/2017. Nel ringraziarTi per l'impegno profuso a favore dei colori bianconeri, ti salutiamo cordialmente e ti auguriamo Buona Fortuna per gli eventuali tuoi prossimi impegni sportivi». Firmato lo Juventus Club Parma, direzione sportiva, destinatario un bambino di 10 anni, un pulcino che ha reagito piangendo e si è sentito escluso e giudicato.

I genitori, infuriati, hanno reso noto l'episodio tramite la Gazzetta di Parma e hanno scritto anche alla Figc, alla Juventus, all'assessore comunale allo sport. «Questa è macelleria sociale - commenta la madre del minicalciatore - mio figlio è avvilito come altri cinque compagni che non sono stati confermati. A quali principi educativi si ispira una scuola calcio che scarica i ragazzini con una lettera, con tanto di logo Juventus club, Figc, Coni- Settore giovanile e scolastico?».

Replica la società: «Abbiamo tantissime richieste di iscrizione e possiamo allestire solo un certo numero di squadre.
Nei 2006 ad esempio avremmo potuto metterne assieme tre, ma sarebbe stato proprio impossibile per problemi di materiale, trasporti, campi e così via. La necessità di selezionare viene da sè. Un errore sicuramente l'abbiamo fatto - rileva il presidente Mauro Bertoncini - ed è stato indirizzare la lettera al bambino. Sarebbe stato meglio rivolgersi ai genitori. Poi se il metodo è discutibile siamo anche disposti a rivederlo». Il presidente del comitato di Parma della Figc, Franco Varoli, è in ferie e non ha ancora preso visione della missiva, ma commenta al quotidiano che «annunciare la scelta di non confermare un bambino di dieci anni attraverso una lettera mi pare un'assoluta mancanza di tatto da parte della società».


 
© RIPRODUZIONE RISERVATA