Il giorno più lungo del Parma in Lega. Scatta il blitz della Guardia di Finanza. I giocatori hanno deciso: «Domenica si gioca»

Il giorno più lungo del Parma in Lega. Scatta il blitz della Guardia di Finanza. I giocatori hanno deciso: «Domenica si gioca»
Venerdì 6 Marzo 2015, 10:54 - Ultimo agg. 21:16
3 Minuti di Lettura
L'ok definitivo lo ha dato per primo il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi, al termine di un'ultima riunione-fiume con giocatori e staff tecnico del Parma. Fino a pochi minuti prima non c'era infatti la certezza che tutta la rosa del Parma fosse d'accordo nella decisione, tanto che Roberto Donadoni, lasciando l'incontro, aveva dichiarato: «non abbiamo ancora deciso, tutto è rinviato a domani». Poi, l'ulteriore chiarimento e la scelta definitiva di scendere in campo. All'incontro era presente anche il direttore generale della Lega Calcio, Marco Brunelli.

«È stata adottata una delibera che conferma la disponibilità della Lega ad aiutare il Parma a proseguire il campionato, i club presteranno delle risorse limitate, ma preferiamo non esprimerci sulla cifra». Questa la conclusione firmata dal presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta al termine della giornata più convulsa nella storia recente del Parma, un doppio binario finanziario e giudiziario che oggi ha vissuto incroci pericolosi.



L'assemblea dei club di serie A, «riuniti prima delle condizioni necessarie» tiene a precisare Beretta, ha deliberato nell'assemblea di oggi nella sede della lega un piano di aiuti tutto da definire, con 16 voti a favore su un totale di 20, 3 club astenuti tra cui il Napoli, e il voto contrario del Cesena. Successivamente, è stato dato mandato al presidente Beretta di valutare con il Tribunale che si occupa del fallimento del Parma l'entità dell'intervento necessario, fino a un massimo di 5 milioni: su questo punto hanno votato si 15 club, no Juve, Cesena e Napoli, astenute Roma e Sassuolo. Il presidente Tavecchio, una volta incassato l'ok dall'assemblea, si è immediatamente recato a Parma, dove sta per incontrare il sindaco Pizzarotti e una delegazione dei giocatori.



Formula Parma. Nel piano di emergenza dedicato al Parma, la soluzione prospettata sarebbe quella di mettere a disposizione parte o tutto il "Fondo multe", cioè quello alimentato correntemente dalle ammende comminate dal Giudice sportivo ai Club durante la stagione. Da questo fondo sarebbero resi 5 milioni di euro, a patto che la squadra giochi la partita di domenica contro l'Atalanta e domenica 15 marzo con il Sassuolo. In sostanza resistendo in campo fino alla data del 19 marzo fissata per l'avvio del procedimento di fallimento e dunque la nomina del curatore fallimentare. A lui andrà il tesoretto proveniente dagli altri club di Serie A, aprendo però una lunga serie di discussioni sull'ammontare della cifra, se sufficiente o meno a garantire alla squadra l'arrivo a fine campionato coprendo le spese soltanto le spese tecniche o delle trasferte. A patto che nel suo ruolo ufficiale, il curatore fallimentare non sia piuttosto tenuto a saldare immediatamente debiti e ingiunzioni. Il piano di salvataggio, in sostanza , chiede l'accordo di fin troppe parti.



Il sistema calcio. Proprio Aurelio De Laurentiis, numero uno dei partenopei, ha poi stigmatizzato il voto e il senso della sua posizione critica durante il voto: «Il problema non è salvare o meno un club che è sull'orlo del fallimento. Il vero problema è come proteggere il calcio della massima serie. L'etica ora ci impone di verificare i criteri di iscrizione ai campionati».



Fronte giudiziario. Non a caso la seconda notizia che ha tenuto banco oggi, il secondo binario della crisi, è l'azione avviata dalla Guardia di Finanza, in vista dell'udienza pre-fallimentare relativa alle vicende del Parma Calcio.



Per ordine della Procura della Repubblica, le Fiamme Gialle oggi hanno acquisito e sequestrato documenti nella sede della società emiliana, ma anche della Figc, a Roma. In Federcalcio la Guardia di Finanza si è presentata nella prima mattinata, e subito (attorno alle 10) si è spostata da via Allegri in via Po, presso gli uffici della Covisoc, l'organismo di controllo economico sulle società. Fiamme Gialle in azione anche nella sede della Lega di Serie A a Milano, proprio durante lo svolgimento della riunione che vede raccolti tutti i presidenti di diciannove squadre della massima serie, tranne Manenti.