Atletico Madrid-Bayern Monaco: 1-0
Saul dà il primo "round" ai colchoneros

Diego Simeone e Pep Guardiola
Diego Simeone e Pep Guardiola
di Benedetto Saccà
Mercoledì 27 Aprile 2016, 16:43 - Ultimo agg. 28 Aprile, 08:25
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A decidere la seconda semifinale di andata della Champions League, a stringere, è stata una serpentina elegante disegnata da Saul Ñiguez. Così, nel delirio del Vicente Calderon di Madrid, l’Atletico di Simone ha liquidato il Bayern Monaco di Guardiola (1-0), pur soffrendo la bravura e la superiorità tattica dei rivali. In ogni caso i colchoneros hanno prenotato l’accredito buono per la finale di Milano e, martedì sera, di sicuro difenderanno fino allo stremo il minimo scarto, durante la sfida di ritorno dell’Allianz Arena.

Per ciò che è affiorato stasera, va detto che i bavaresi avrebbero meritato il pareggio. Perché hanno creato un mare di pericoli, specie grazie a Vidal; perché hanno centrato una traversa almeno da 25 metri sfruttando un immane sinistro di Alaba; e soprattutto perché hanno offerto una manovra decisamente più elegante rispetto a quella mostrata dagli spagnoli.

Guardando ai singoli, a Lewandowski e a Douglas Costa è mancata la precisione, mentre Ribery e Muller sono incredibilmente entrati soltanto durante la ripresa e dunque non sono riusciti ad incidere sull’andare della gara. Se non altro l’Atletico ha avuto il merito di aver resistito alle fiammate avversarie. Reattivo, al solito, il portiere Oblak. Quando ha potuto srotolarsi in contropiede, poi, la squadra di Simeone ha suscitato brividi a Neuer e all’intera difesa bavarese: giusto per dirne una, Torres ha colpito il palo a 15 minuti dal triplice fischio di Clattenburg.

Come si diceva, la scena l’ha rubata il prodigio di Saul Ñiguez, che è decollato in un avventuroso dribbling e ha eluso l’intervento di due avversari, arcuando infine il sinistro oltre Neuer. Grande gol. Dopo tanta elettricità, il secondo tempo si risolto in un vortice di emozioni: Griezmann ha spaventato Neuer, Javi Martinez ha sfiorato di testa la rete e ancora Vidal ha alzato la mira. Dei madrileni hanno stupito comunque la solidità, la «fame», il furore agonistico. E dal quadro non si può di sicuro sottrarre la spinta esercitata dal pubblico. Viceversa il Bayern ha mostrato le capacità esatte per riequilibrare il duello: ma ha fallito. E da certi abissi, spesso, non è facile tornar su. 

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