LONDRA La Roma in Champions va più forte che in campionato. Finora ha fermato le favorite del gruppo C: dopo il pari all'Olimpico contro l'Atletico Madrid, ecco quello a Stamford Bridge contro il Chelsea, sotto lo sguardo del presidente Pallotta. Il 3 a 3 di Lontra permette a Di Francesco di confermare il 2° posto alle spalle di Conte e addirittura di allungare su Simeone (+3). Il primo pari esterno della stagione vale, insomma, come le precedenti 4 vittorie.
SPIRITO INTERNAZIONALE
Kolarov e Dzeko non si limitano a segnare i gol che mettono paura al Chelsea, avanti di due reti, con David Luiz e Hazard che ringraziano però Jesus e Peres. Sono i due simboli della Roma di Di Francesco che è straniera nella formazione iniziale (De Rossi, Florenzi, El Shaarawy e Pellegrini inizialmente in panchina: solo il capitano, però, non entrerà in corsa) e nell'atteggiamento. Si comporta da grande proprio grazie ai due big, autentici trascinatori. Il primo riapre il match, l'altro effettua il sorpasso con la doppietta da favola, 12 gol (7 in A, 3 in ChampionS e 2 con la Bosnia), sinistro al volo su lancio di Fazio e girata di testa su punizione proprio di Kolarov. Hazard pareggia , sfruttando l'ultima distrazione della serata di Jesus e Fazio.
CONVINZIONE RITROVATA
Ma Conte si difende per più di un'ora e lascia l'iniziativa ai giallorossi fino all'ultimo dei 4 minuti di recupero.
E Di Francesco, senza guardare all'emergenza, dimostra a Londra di non dare la priorità al campionato. Anche in Champions fa sul serio. Pure se lancia Gerson, al debutto da titolare nella competizione, e cambia 4 giocatori dopo il ko disabato contro il Napoli. Il turnover paga: la Roma è in corsa per gli ottavi. A Londra ha superato l'esame più complicato e trovato lo spirito giusto. Per essere protagonista.
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