Cina sempre più il regno
di Fabio Cannavaro

Fabio Cannavaro con Filippo Massimo Gomez
Fabio Cannavaro con Filippo Massimo Gomez
di Diego Scarpitti
Domenica 10 Settembre 2017, 20:27
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Napoletani in Cina. Molto più di una combinazione fortunata se l’arbitro internazionale di pallanuoto incontra il pallone d’oro 2006. Fianco a fianco, casualità o meno, si sono ritrovati vicini di tavolo in un ristorante a Tianjin. Immediato è scattato il saluto. Facile riconoscerlo. Semplice avvicinarlo. «Non volevo disturbare né essere invadente. Era con la moglie Daniela e i due figli» racconta Filippo Massimo Gomez, fischietto di livello mondiale, unico direttore di gara partenopeo e italiano alle Olimpiadi di Rio 2016. Chiacchierata rapida con Fabio Cannavaro, allenatore del Tiajin Quanjian, squadra della Chinese Super League, che il 13 settembre festeggerà il suo 44esimo compleanno. D’obbligo la foto di rito per immortalare il simpatico momento in compagnia del campione del mondo e membro della Hall of Fame dal 2014. «Si è mostrato molto disponibile. Mi ha detto inoltre di salutare i suoi amici Ciro Ferrara e i fratelli Franco e Pino Porzio» prosegue Gomez, il “Marco Polo della waterpolo”, chiamato a dirigere le sfide dei Giochi nazionali cinesi, equivalenti della competizione a cinque cerchi.

Si spostano ad oriente le nuove frontiere dello sport. Impianti avveniristici, organizzazione perfetta, telecamere ovunque, rilevanza mediatica notevole. Competere con l’Europa sportiva e sopravanzarla in tempi utili l’ambizioso disegno della Repubblica popolare cinese. «Appartati da tutti e con Facebook e Youtube bloccati. Ricevevamo le designazioni tramite sorteggio mezz’ora prima degli incontri» spiega il “fischietto di Materdei”, esponente della Polizia Scientifica. Molteplici le richieste pervenute, alle quali dire no. «Prossimo impegno arbitrare la Champions a Bangkok nel mese di novembre». Cannavaro e Gomez, figli del Vesuvio, all’ombra del Dragone. 
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