Donnarumma di nuovo nella bufera:
«Non è stato tutelato dalla società»

Torna nell’occhio del ciclone Gigio Donnarumma. Sembrava essere ricucito il rapporto con i tifosi rossoneri e con la società dopo la sua firma, arrivata dopo tante attese in estate. E invece Raiola ci ha messo ancora lo zampino: è stata resa pubblica una lettera inviata dai legali del giovane portiere alla società in cui si chiede l’annullamento del contratto: Gigio sarebbe stato forzato psicologicamente al momento della firma. Scoppia nuovamente la bufera, i tifosi si scatenano con cori e striscioni a San Siro contro il diciottenne. «Gigio è stato ingiustamente esposto ad altre critiche, che si sono riversate anche sul fratello Antonio accusato di aver approfittato della situazione per strappare anche lui un ricco contratto. Ma lui vuole solo giocare a calcio e i tifosi non hanno mai capito il suo amore vero per questi colori», raccontano familiari e amici del portiere di Castellammare di Stabia. Non è stato tutelato adeguatamente né dal suo procuratore che ha sollevato ad hoc il polverone, né dalla società, che non ha prevenuto il trattamento riservatogli dal pubblico di San Siro: questo il rammarico. Le dichiarazioni in sua difesa sono arrivate solo al termine della gara: «Il ragazzo è uscito affranto dal campo nonostante la vittoria».
 
Spunta così il retroscena che spiega la richiesta di Raiola: il procuratore non era con il ragazzo al momento della firma, ma Gigio era deciso a mettere fine alle chiacchiere e al tormentone mediatico nei suoi confronti. Troppe pressioni su di lui, che voleva solo tornare a sentire il calore del suo pubblico. Il grande impegno economico del club lo aveva soddisfatto, non ha mai pensato realmente di voler andare via. E così ha deciso di mettere un punto alla questione, o meglio una firma. In quel momento nessun consulto, neanche con il legale che era uscito fuori dalla sala: solo lui e quel foglio bianco per dire basta a tutto questo. Il resto è storia nota: dai post cancellati e il presunto hackeraggio, alle varie storie sulla rottura con l’agente. Ora i motivi sono chiari.

L'andamento del Milan in campionato ha dato man forte all’agente: «Non è stato rispettato il progetto di crescita del club, io non ci ho mai creduto», sarebbero state le parole di Raiola. Poi l’uscita di scena di Montella: l’allenatore si era esposto in prima persona anche nei confronti della famiglia Donnarumma per dar forza ad un progetto vincente del quale Gigio sarebbe dovuto essere protagonista. Con l’esonero, tutto sembra venir meno: «Te l’avevo detto, sapevo sarebbe andata così e tu non hai pensato a tutelarti in questo caso», sarebbero state ancora le parole dell’italo-olandese. Così ha pensato di rimettere tutto nelle sue mani con una lettera che avrebbe dovuto intimidire il Milan: forse semplicemente per ritrattare qualche punto, per cercare nuovi compromessi. La promessa è di far crescere il portiere in un club all’altezza, ma Donnarumma vede solo rossonero al momento. Raiola però vuole battere il ferro finché è caldo. Ed è bufera anche all’interno del triangolo Gigio-Raiola-Milan.