Guai giudiziari per Neymar,
Tribunale ordina la riapertura dell'inchiesta
sul contratto milionario col Barcellona

Neymar, Luis Enrique e Piquet durante un allenamento del Bacellona
Neymar, Luis Enrique e Piquet durante un allenamento del Bacellona
di Paola Del Vecchio
Venerdì 23 Settembre 2016, 21:23
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Dopo Leo Messi, anche l'attaccante brasiliano del Barcellona, Neyman da Silva Santos jurior, finisce sul banco degli imputati. L'Audiencia Nacional ha ordinato la riapertura dell'inchiesta sull'ingaggio milionario del calciatore nel 2013 che era stata archiviata a luglio dal gip José De la Mata. Nell'accogliere il ricorso della Procura, l'alto tribunale ha disposto la riapertura del caso, con rito abbreviato, ipotizzando i reati di corruzione fra privati e truffa impropria nei confronti di Neymar, del padre-manager, dell'ex presidente del F.C. Barcellona, Sandro Rosell, e del Santos che all'epoca cedette il calciatore. Il Barcellona come club non è imputato nel procedimento giudiziario.

All'appello contro l'archiviazione avevano aderito anche la Federazione di associazioni di atleti professionali del Brasile e il fondo Dis - proprietario del 40% dei diritti federativi del calciatore - promotore della querela per i danni economici subiti nel passaggio di Neymar dal Santos alla squadra blaugrana.

Nel contratto firmato dall'attaccante e suo padre nel 2011 il Barcellona si impegò a pagare 40 milioni di euro perchè giocasse nella squadra blaugrana a partire dal 2014. Furono inoltre concordati altri 10 milioni come anticipo e la garanzia di un ingaggio minimo in 5 anni di 36,1 milioni di euro. In un secondo momento, nel 2013, si anticipò l'impegno di un anno e furono pagati al calciatore 30 dei 40 milioni di euro concordati. Ma, con il mercato aperto e davanti alla prospettiva che Neymar decidesse di giocare in un altro club, il Barcellona elevò il compenso a 45,9 milioni. Secondo la Procura, i negoziati furono tenuti direttamente da Rosell, per ottenere il trasferimento del calciatore. L'Audiencia Nacional ravvisa indizi di reato in quanto «mediante la firma dei contratti si alterò il libero mercato dei calciatori». E, a differenza del giudice de la Mata, che li aveva definiti «abituali nel mondo calcistico», ravvisa «indizi di simulazione cosciente e ordita per commettere una truffa impropria».

Fra gli accordi sotto accusa, quello per una partita amichevole fra il F.C. Barcellona e Il Santos FC, di carattere gratuito, nel quale però espressamente si menzionava che, se l'incontro non si fosse celebrato con Neymar già in maglia blaugrana, il Barcellona avrebbe pagato al Santos 4,5 milioni di euro. Nessun riferimento ai diritti del 40% a favore del fondo Dis. Per i magistrati dell'Audiencia Nacional, è evidente «il vincolo di questo patto con l'ingaggio del calciatore appena realizzato», che serviva da copertura per il pagamento di diritti ben più elevati di quelli dichiarati.
La Procura ha fissato in 83 milioni di euro il costo totale dell'operazione Neymar - la maggiore della storia del club - a fronte dei 40 dichiarati, più i 17,1 milioni per i diritti federativi del Santos.
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