Il Genoa conquista la salvezza:
Rigoni e Simeone matano il Torino

Il Genoa conquista la salvezza: Rigoni e Simeone matano il Torino
Domenica 21 Maggio 2017, 13:16 - Ultimo agg. 18:31
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Nella giornata più difficile, il Genoa si riscopre guerriero e firma una salvezza tribolata, obiettivo minimo di una stagione piena di problemi. Traguardo ipotecato a dicembre e poi compromesso da cinque mesi disastrosi. Carattere e tempra: sono le principali qualità  gettate nella mischia per avere ragione di un Torino inizialmente propositivo e poi scioltosi sotto i colpi di Rigoni e Simeone.  Tutto questo, assieme alla tregua firmata con i tifosi, tornati a essere, almeno per una domenica, vicini alla squadra per tutti e 95 gli ultimi, lunghissimi, minuti casalinghi.

Per la madre di tutte le partite, Juric rispolvera Cofie al posto di Ntcham affidando le chiavi dell’attacco a Palladino, Rigoni e naturalmente Simeone. In panchina, al posto dello squalificato Mihajlovic, Lombardo lascia fuori Falque per proporre Iturbe assieme a Boye e Ljajic a supporto di Belotti.

Il Genoa prende bene le misure al Torino. A parte un’iniziale sfuriata granata, sono i padroni di casa a dettare ritmi e imporre il proprio gioco. Sfida calda, con Rigoni e Rossettini nel taccuino di Guida subito nei primi 8 minuti. La partita si sblocca alla mezz’ora. E’ defilata sulla destra la posizione di Veloso sulla punizione potentissima che, grazie al provvidenziale tocco di Rigoni, permette al Grifone di passare in vantaggio. Gradinata Nord in visibilio, anche grazie ai favorevoli risultati in arrivo da Empoli e dallo Juventus Stadium. La reazione degli ospiti è inesistente e il merito è anche dell’ottimo lavoro svolto da Cofie e Veloso, bravi a bloccare  ogni tentativo di verticalizzazione. Grande, inoltre, è il lavoro svolto sulle fasce da Laxalt e Lazovic, con De Silvestri e Avelar in costante difficoltà.

La buona organizzazione della banda Juric è premiata anche in apertura di ripresa. Lazovic ispira il raddoppio di Simeone, nel momento giusto e al posto giusto quando il pallone danza in prossimità della linea di porta dopo una fortuita deviazione. Il Genoa, per i restanti 35 minuti, può limitarsi a gestire e a nulla valgono, per Lombardo, gli innesti di Maxi Lopez e Falque. Grande ordine in difesa, come da molto tempo a Marassi non si vedeva: la porta di Lamanna è violata soltanto a un minuto dal termine: sulla punizione di Ljajic, c’è la spiazzante deviazione di Veloso.

Nessuna apprensione nel finale, i 5 minuti di recupero sanciti da Guida scorrono veloci e il Genoa, con i suoi tifosi, può festeggiare una salvezza sofferta che qualcuno, tra i più pessimisti, pensava non dovesse più arrivare dopo i match point falliti con Chievo e Palermo. 

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