Il mondo del calcio condanna Lulic: «Su Rüdiger parole inaccettabili»

Il mondo del calcio condanna Lulic: «Su Rüdiger parole inaccettabili»
Lunedì 5 Dicembre 2016, 13:07 - Ultimo agg. 13:16
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Le parole di Senad Lulic su Antonio Rüdiger, dopo il derby perso dalla Lazio contro la Roma, hanno lasciato un inevitabile strascico di polemiche. «Ora fa il fenomeno, fino a pochi anni fa a Stoccarda vendeva cinture e calzini», aveva dichiarato il calciatore bosniaco ieri nel post-partita dell'Olimpico.

Parole indubbiamente fuori luogo, che hanno spinto anche la Lazio a dissociarsi in un comunicato ufficiale da quanto dichiarato dal suo tesserato.
 




Tra i primi uomini di calcio, esterni alle due squadre capitoline, a condannare le parole di Lulic c'era stato il tecnico dell'Atalanta Gasperini: «Inaccettabili, anche perché arrivate a partita finita. Al di là delle sanzioni da prendere per Lulic, bisogna cambiare toni e recuperare la fiducia, l'entusiamo nel calcio, per riportare la gente negli stadi e creare un clima più sereno, perchè dove c'è gente negli stadi c'è sempre festa».

Una parziale condanna arriva anche dall'ex difensore Nicola Legrottaglie: «Rüdiger vendeva cinture e calzini, ora fa il fenomenò. Lo ha detto Lulic, dimenticandosi uno dei principi cardini dello sport: il rispetto per l'avversario. Forse Rüdiger avrà detto qualcosa di altrettanto provocante e, se fosse così, lo stesso principio varrebbe anche per lui». Legrottaglie spiega: «Da giocatore, in campo, ho dato e preso botte da Ronaldo, Ibrahimovic, Totti e altri grandi campioni, che erano tali anche perché a fine partita lasciavano sul terreno di gioco l'agonismo sportivo, chiuso nel passato con una stretta di mano. Il valore che diamo all'avversario dà la misura del nostro. Se lo screditiamo, ci dimostriamo piccoli quanto certe offese», ha aggiunto Legrottaglie. «Fossi in Lulic, poi, una cintura me la comprerei, riflettendo su quanto possa insegnarci: La cintura si stringe alla vita. E così dovremmo fare con il rispetto», ha concluso l'ex difensore bianconero.



Anche l'attaccante dell'Atalanta, Alejandro Gomez, ha criticato duramente l'uscita di Lulic: «Certe cose restano in campo, non si piange davanti a un microfono. Se Rüdiger davvero vendeva cinture e calzini, devo complimentarmi con lui: è un lavoro molto degno».



LA PROCURA FIGC APRE UN'INCHIESTA I fatti accaduti in occasione del derby di ieri tra Lazio e Roma, prima, durante e dopo la partita, sono all'attenzione della Procura federale della Figc, guidata dall'ex Prefetto Giuseppe Pecoraro. È questa la posizione che trapela dalla Federcalcio all'indomani di una partita che ha vissuto momenti di grande tensione, proseguita poi negli spogliatoi con la frase a sfondo razzista del laziale Lulic («Ruediger due anni fa a Stoccarda vendeva calzini e cinture, ora fa il fenomeno»). «Gli ispettori della Procura - emerge ancora in via Allegri - erano regolarmente al lavoro ieri a bordo campo».
Tutto questo, considerando che alcuni degli episodi contestati saranno ovviamente oggetto delle decisioni del giudice sportivo di Serie A.

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