Il modulo è lo stesso, il 4-2-3-1, ma c’è Padelli in porta, mentre in attacco spazio a Cancelo, Eder e Karamoh alle spalle di Pinamonti unica punta. È il Pordenone a fare la gara e a rendersi pericolosa. Tra i nerazzurri spicca la prestazione di Cancelo, mentre Karamoh commette due errori sotto porta. L’occasione più importante, però, è tutta per i friulani, che con Magnaghi impegna Padelli, bravissimo a deviare la conclusione sul palo. Poi, è Lulli a impensierire la retroguardia interista mandando alto da buona posizione.
Nella ripresa Spalletti inserisce subito Brozovic per Pinamonti. L’Inter inizia a girare, ma è sempre il Pordenone a sfiorare il gol con Sainz Maza. Con l’ingresso di Perisic per Karamoh i nerazzurri cambiano marcia. Ed è proprio il croato ad avere una clamorosa palla gol: assist di Cancelo in area con Perisic che non inquadra lo specchio della porta. Al minuto 80 Spalletti manda in campo addirittura Icardi per Dalbert, spostando Nagatomo come terzino sinistro e indietreggiando Cancelo come terzino destro. È l’ultima mossa dell’allenatore interista, ma l’argentino all’86’ spreca da pochi passi. Si va ai supplementari. Il Pordenone è stanco, l’Inter è più agguerrita, non vuole fare brutta figura. Icardi al 104’ centra un palo con un colpo di testa. Nel secondo tempo del tempo supplementare l’Inter non si ferma, ma il Pordenone resiste con determinazione portando ai rigori la capolista della serie A. Dagli 11 metri è decisivo l’errore di Parodi. Vincono i nerazzurri, ma il Pordenone esce da San Siro a testa alta.
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