Domani l'Ischia si gioca la salvezza contro il Monopoli

Domani l'Ischia si gioca la salvezza contro il Monopoli
di Massimo Zivelli
Venerdì 20 Maggio 2016, 21:02
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ISCHIA. Entrerà negli annali come l’incarico più breve nella storia del calcio, quello di Gianni di Meglio, assoldato per gestire unicamente le ultime due partite, dalla panchina dell’Ischia che si appiglia alla roulette russa della doppia sfida diretta contro il Monopoli, per giocarsi la permanenza in lega pro. Nella prima dei playout, domani alle ore 16, i gialloblù scenderanno in campo con l’intento di ribaltare l’impietoso verdetto su una stagione agonistica condotta in maniera decisamente deludente. Una sola vittoria nel girone di ritorno, ben otto sconfitte consecutive nel finale di campionato e la peggior difesa in assoluto.

Numeri da brivido anche per il presidente Rapullino che - come estrema ratio, se non si vuol parlare di disperazione - vestendo i panni del generale in questi giorni ha fatto suonare le trombe dell’adunata di popolo. Per difendere la bandiera gialloblù e con essa, l’orgoglio mortalmente ferito degli isolani. Sull’isola dei campanilismi esacerbati, dei sei comuni che litigano fra loro e di altrettanti dialetti parlati, lo scontro-salvezza contro gli arcigni pugliesi potrebbe oggi mettere ordine nella Babele locale. Appelli a sostenere la squadra sono stati fatti non solo agli altri club isolani, come Barano e Real Forio, che militano nei campionati dilettanti, ma anche alla società cittadina “dissidente”. Quella Nuova Ischia, sostenuta da tutti quelli che – ultrà compresi – hanno costantemente alimentato il boicottaggio al club gialloblù ed alla sua dirigenza considerata “straniera”. Domani probabilmente lo stadio Mazzella si presenterà pieno come mai è stato dai tempi della promozione. E oggi, l’asso nella manica degli allenatori Giovanni Di Meglio e Fulvio d’Addario – che hanno avuto solo pochi giorni di tempo per visionare giocatori e squadra – potrebbe essere il bomber Kanoutè. Alla salvezza del resto, tifosi e dirigenti ancora ci credono.   
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