DALL'EX CT AL DEBUTTANTE
Il nuovo ct punta a smarcarsi dal vecchio. Ventura sente il peso dell'ombra di Conte. E sa che anche in caso di successo cambierebbe poco: «Me lo auguro, ma non sono sicuro. Pure se contro la Spagna finisse bene,ci sarebbe qualche rimasuglio. Ma il mio problema non è questo. Mi interessa solo la prestazione. Spero che sia buona, fatta di fame, umiltà, desiderio. La partita incide sulla qualificazione al mondiale che però ci sarà tra un anno e mezzo. Non è drammaticamente decisiva, ma affascinante e stimolante. Da giocare per vincere». Romagnoli al posto di Chiellini, ma non bisogna sorprendersi: «Di azzardo sentii parlare quando lanciai Bonucci e Ranocchia, diversi anni fa a San Siro. Su quel debutto che, tra l'altro, andò bene, i due costruirono la loro carriera.. Romagnoli, se dovesse giocare, sarebbe un piccolo passo verso il futuro. E' un giovane di prospettiva e di qualità».
SFIDA APERTISSIMA
«Due giorni e mezzo sono pochi per preparare una gara del genere, ma ho la fortuna di allenare giocatori che hanno qualità tecniche e anche morali. Mi hanno dato la loro disponibilità» chiarisce il ct azzurro. Che però avverte: «Non basta correre, bisogna farlo bene. E non è sufficiente stare al sessanta per cento contro questi avversari. Ma sicuramente stiamo fisicamente meglio di un mese fa, i giocatori hanno almeno sette partite sulle gambe, non più due come a settembre e i viaggi delle tournée... Anche la Spagna ha. Fatto un passo avanti a livello tattico rispetto all'Europeo. Mi preoccupa la squadra, non i singoli.. La differenza è nella testa, nell'entusiasmo e nella spensieratezza. Doti che poi vengono abbinate alla grande qualità».
CAPITANO DA PRIMATO
«Questo match pesa e vale tanto.
Ma noi ci dobbiamo ricordare di come ci comportammo a Parigi. Dobbiamo avere lo stesso approccio e la stessa mentalità. Piedi per terra, dunque, e umiltà» il consiglio di Buffon, dispiaciuto di non trovare più Casillas, l'altro portiere e capitano, totem della Spagna campione d'Europa e del mondo. «Strano davvero. Ma è un segnale anche per me, siamo a scadenza. Non mi interessa di battere il suo record assoluto delle 167 presenze in Nazionale. Io penso ai miei compagni». E non alla partita numero 164 in maglia azzurra che lo avvicina all'amico e collega che è uscito di scena.