Juve, duro attacco della Procura Federale: «Agnelli incontrava i mafiosi». La risposta del club bianconero

Juve, duro attacco della Procura Federale: «Agnelli incontrava i mafiosi». La risposta del club bianconero
Giovedì 26 Gennaio 2017, 12:08 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 09:39
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«Agnelli incontrava i mafiosi» è il titolo proposto oggi dal «Fatto Quotidiano» al centro della sua prima pagina, con il sommario «La Procura della Figc accusa la Juve e il suo presidente di illeciti con bagarini e ambienti criminali». Un breve sommario spiega poi che «la conclusione delle indagini della giustizia sportiva attribuisce al numero 1 bianconero rapporti personali con esponenti della malavita organizzata. Il capo ultrà legato alle 'ndrine aveva detto ai pm di Torino: mi vidi con Andrea e parlammo della gestione di biglietti e abbonamenti». Nell'articolo all'interno, si parla «di presunto accordo tra la Juventus e i gruppi ultras per assicurare la quiete allo stadio». L'accusa più grave per Andrea Agnelli, scrive «il Fatto», è nel passaggio del documento di chiusura indagini in cui il procuratore federale Giuseppe Pecoraro accusa il presidente di aver «partecipato personalmente, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata e della tifoseria ultras».

L'ex prefetto, ricorda sempre «il Fatto», «ha ricevuto a novembre gli atti da Torino e, dopo ulteriori accertamenti, ha deciso di non archiviare». «La Juventus ha risposto con le controdeduzioni e ha indicato, come persona informata, l'amministratore delegato Beppe Marotta, che nell'ultimo periodo è uscito dalle grazie di Agnelli». «I rilievi di Pecoraro e colleghi sono ispirati dalle carte di Torino e dalle deposizioni di Rocco Dominello, identificato come esponente della cosca Pesce-Bellocco della 'ndrangheta». «Nel corso dell'indagine Alto Piemonte non erano emerse frequentazioni e incontri diretti con la Juventus, ma un'intercettazione ha instillato qualche dubbio». Viene precisato, poi, che «nessun dirigente è indagato», ma che «la Juve non è neanche ritenuta parte offesa». E, infine, che «il caso interessa anche la commissione parlamentare Antimafia, che martedì prossimo ascolterà i magistrati torinesi che conducono l'inchiesta». 

A riguardo, il club bianconero ha lanciato una nota ufficiale:
«Juventus Football Club e il Presidente Andrea Agnelli - si legge - alla luce di alcuni articoli pubblicati in questi giorni, comunicano di aver affidato ai legali la tutela della propria onorabilità e rispettabilità.
Si precisa che la Procura della Repubblica di Torino ha avviato, e recentemente concluso, un'indagine su alcune famiglie ritenute appartenenti alla ‘ndrangheta alle quali si contestano oltre a reati contro persone e patrimonio, anche il tentativo di infiltrazione in alcune attività di Juventus Football Club. Si ricorda inoltre che nessun dipendente o tesserato è stato indagato in sede penale. Si precisa altresì che, nel pieno rispetto delle indagini e degli inquirenti, la società ha sempre collaborato mantenendo uno stretto riserbo a tutela del segreto istruttorio. Per quanto attiene alla giustizia sportiva, la società ha già dimostrato fattivamente la propria disponibilità a collaborare
».
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