Milinkovic e Immobile stendono la Roma. Il derby è della Lazio: 2-0

Milinkovic e Immobile stendono la Roma. Il derby è della Lazio: 2-0
Mercoledì 1 Marzo 2017, 18:07 - Ultimo agg. 2 Marzo, 16:51
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Inzaghi fa la differenza in panchina e la Lazio torna a vincere il derby. E, dopo 7 partite a vuoto contro la Roma, i biancocelesti si sbloccano proprio in Coppa Italia. Dove il filo a quanto pare non si è mai spezzato. Per l'ultimo successo prima di questo, bisogna tornare alla finale del 26 maggio 2013. Stavolta è la semifinale d'andata, ma il 2 a 0 va a pesare pure su quella di ritorno, in calendario tra un mese, il 4 o 5 aprile (data ancora in bilico). I giallorossi, stanchi e svogliati, non sono mai entrati in partita, complicandosi, e non di poco, il percorso nella competizione.

IMITAZIONE RIUSCITA
Spalletti subisce la lezione del collega. Che, imparata quella del derby di campionato del 4 dicembre, è furbo a comportarsi allo stesso modo. Addirittura Inzaghi sceglie lo stesso sistema di gioco: il 3-4-2-1. E soprattutto l'atteggiamento che permise ai giallorossi di vincere la sfida 3 mesi fa. Compattezza e contropiede. Nel primo tempo è Felipe Anderson a prendere in velocità Faazio, nella ripresa Keita a sfuggire a Manolas: nel primo caso assist per Milinkovc, nel secondo quello Per Immobile. Starkosha fa solo una parata su tiro di Emerson sporcato da Dzeko e già sul 2 a 0. L'attacco degli 84 gol in 39 partite si inceppa quando meno te l'aspetti. Nell'Olimpico semivuoto, anche i buu per Ruediger (più nel primo tempo, con l'intervento dello speaker) per non farsi mancare niente e (alla fine) gli abbracci dei compagni a Wallace per non dimenticare.       

VERDETTO GIUSTO
Inzaghi, insomma, è il protagonista della semifinale. Nella preparazione e nello sviluppo del match. La Lazio non ha risentito delle assenze: oltre all'infortunato Marchetti, ha rinunciato pure agli squalificati Patric, Radu e Lulic. Decisiva pure la prima sostituzione: Keita per Felipe Anderson. Per avere in campo sempre la freccia avvelenata con cui colpire la Roma. Spalletti, invece, si è fidato di chi lo ha tenuto finora in corsa su 3 fronti. Probabilmente non ha fatto i conti con la stanchezza: solo 3 novità dopo San Siro, il portiere Alisson, Emerson e Paredes.

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