Italia, obbligo di 3 punti: stasera l'occasione da non perdere in casa della modesta Macedonia

Italia, obbligo di 3 punti: stasera l'occasione da non perdere in casa della modesta Macedonia
di Alessandro Angeloni
Domenica 9 Ottobre 2016, 09:21 - Ultimo agg. 18:40
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L'inizio di un nuovo percorso, quello che dovrà portare a un successo figlio della bellezza e di un calcio più coraggio, comincia dalla fine, cioè dalla Macedonia. Stasera l'Italia ha tutto da perdere e tutto da provare. Specie dopo che te la sei vista brutta e ha rischiato di uscire dalla sfida con la Spagna con le ossa rotte. Specie dopo che quei mostri che ti hanno sequestrato nella tua metà campo e ti hanno fatto tornare indietro di una trentina d'anni, quando il calcio italiano era più ricco di soldi ma povero di coraggio. Tradizione consolidata, che ha reso l'Italia una delle più vincenti selezioni del mondo ma mai apprezzata fino in fondo. Abbiamo, allo Stadium, rivissuto stralci di catenaccio. Basta così, grazie. Archiviamo quella prestazione, portandoci dietro tutte le attenuanti del caso. L'Italia riparta di slancio e con presupposti diversi: vincere in Macedonia è obbligatorio, giocare bene una necessità. Tutto facile: perché l'avversario di stasera non ti fa tremare e perché ha ancora zero punti in classifica, ma è in questo tipo di partite che si affila una mentalità. E quella dell'altra sera contro la Spagna non va bene. Ventura aveva chiesto più coraggio e questo ingrediente dovrà per forza essere evidente stasera a Skopje. Terza giornata di qualificazione Mondiale: Macedonia-Italia, mentre la Spagna gioca con l'Albania, che sta facendo vedere di ambire ai piani alti. Stasera la Nazionale di Ventura potrebbe trovarsi al primo posto, magari in coabitazione con la formazione di Lopetegui.
 
Per adesso lassù c'è quella di De Biasi, che forse ha mostrato quel coraggio che all'Italia è mancato nella sfida dello Stadium. Ventura intanto perde i pezzi ma vuole che la sua Italia sia più diversa, per ora solo nell'anima e più in là nel modulo. Gian Piero non vuole rischiare: 3-5-2 era e 3-5-2 sarà, anche se Chiellini si è infortunato e, pur avendo scontato la squalifica contro la Spagna, non sarà della partita di Skopje.

BERNARDESCHI INSIDIA PAROLO
Romagnoli è andato bene e giocherà nei tre insieme con Barzagli e Bonucci. Pellè è tornato a casa, in punizione e Montolivo, poverino, ha subito l'ennesimo grave infortunio in azzurro. Spazio a Candreva, a Verratti, che pian piano dovrà diventare il motore giovane della nuova Nazionale, il perno del futuribile 4-2-4, che Ventura firma da tempo ma che per adesso in Nazionale ha dovuto accantonare. Davanti spazio alla coppia che nel finale con la Spagna ha dato la sveglia a tutti: Belotti e Immobile, con Eder che si gioca il posto con il primo più che con il secondo. Bonaventura se la batte con Florenzi per il posto di Montolivo. Parolo è insidiato da Bernardeschi (o dallo stesso Florenzi), provato ieri nell'ultimo allenamento. Buffon non rischia, nonostante il liscio di Torino. Vecchio modulo e spirito nuovo, in attesa del vero cambio generazionale.

L'IMBATTIBILITÀ INFINITA
C'è anche da mantenere un'imbattibilità lunghissima in gare di qualificazione per Europei e Mondiali: 52 partite, 38 vittorie e 14 pareggi, 10 anni e un mese di non sconfitte. Se non s'è perso con la Spagna giocando in quel modo (per un'ora abbondante) non si perderà più. Era il 2006, l'Italia reduce dalla vittoria mondiale finì nelle mani di Dondadoni, che il 6 settembre 2006, subì la vendetta francese (3-1 finale). Quella è rimasta l'ultima sconfitta dell'Italia nelle gare di qualificazione. Sono passati dieci anni e cinque ct (Donadoni, Lippi, Prandelli, Conte e Ventura). L'Italia barcolla ma non molla. Se giocasse un buon calcio sarebbe meglio. Stavolta si comincia dalla fine, dalla Macedonia.