Manolas spaventa la Roma:
«Il mio futuro lo sa solo Dio»

Manolas spaventa la Roma: «Il mio futuro lo sa solo Dio»
di Gianluca Lengua
Giovedì 30 Marzo 2017, 15:30 - Ultimo agg. 16:19
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«Il mio futuro lo sa solo Dio», e forse il procuratore di Kostas Manolas. Il centrale greco è oggetto indiscusso di mercato, dato che da quasi un anno sta chiedendo un adeguamento sullo stipendio alla dirigenza romanista, senza ottenere risultati. Le indiscrezioni di un suo addio si fanno sempre più pressanti e il calciatore ha preferito la chiarire la situazione: «Come leggo da tutti i giornali, il mio futuro sarà al Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Inter, Juventus, Arsenal e Paris Saint-Germain. Non ho letto una squadra che non sia nel mio futuro. Il mio futuro lo sa solo Dio, io devo fare bene alla Roma perché la realtà è che ho ancora 2 anni di contratto». Il centrale, quindi, getta acqua sul fuoco in vista di un delicatissimo finale di stagione in maglia giallorossa: «Sono molto legato a questo club. I tifosi mi hanno sempre sostenuto, prometto che darò il 110% e tutto il cuore per questa squadra». 

NAINGGOLAN E LA PIOGGIA
Ha fatto discutere la battuta di Kostas su Nainggolan: «Se vuole giocare nelle squadre più forti al mondo deve abituarsi anche alla pioggia». Una frase che, secondo il difensore, non sarebbe un invito a lasciare la Capitale: «Non ho mai detto che la Roma non è un grande club. Se la Roma non fosse un grande club, io non sarei mai venuto qui. Non ho mai spinto Nainggolan ad andare via. Ho detto che è un top player, che può giocare ovunque, ma non ho mai detto che deve andare via dalla Roma. La scelta è sua, non lo spingo io o non devo dirgli dove deve andare. Se lui vuole rimanere rimane, è un problema suo non mio».

IL CAMPIONATO
Un finale di stagione che può ancora regalare un trofeo come la Coppa Italia, più difficile il sogno scudetto: «Dobbiamo sempre crederci, abbiamo due obiettivi difficili, sia con la Lazio che con la Juve. Noi dobbiamo crederci sempre e continuare a lavorare. Rimonta al derby? Col Lione meritavamo di passare, ma se la palla non entra non si può dire. Se facciamo la stessa partita fatta col Lione, sono fiducioso che possiamo rimontare». Sabatosera ci sarà l’Empoli: «Arriviamo bene, da tre vittorie consecutive. È una partita da vincere. Non giocano male, ma noi dobbiamo stare concentrati e fare bene. Difesa a tre o quattro? Io mi trovo meglio a quattro, però decide Spalletti che mi ha insegnato a credere sempre alla vittoria. Se, però, gioca a tre mi devo abituare». 

ADDIO BARRIERE
Il 4 aprile contro la Lazio la Curva Sud sarà di nuovo piena, la Questura ha fatto rimuovere le barriere e i gruppi organizzati termineranno la loro protesta tornando allo stadio: «I tifosi ci mancano tantissimo. Vedo che sarà tutto pieno il campo, sarà un extra spinta per fare la rimonta». Sulla pagina Facebook “Cantando i miei colori, porto avanti un ideale” è comparso un post non ufficiale ma condiviso dai gruppi della Curva: «Quando tornerete in curva alzate il mento il più possibile perché tutti vedano la faccia di chi sul carro del vincitore non ci è salito all'ultimo, ma l'ha costruito. Ripensate a quei "Rientrate, tanto non le levano" "Se amaste veramente la Roma entrereste uguale" "Le barriere non danno fastidio, mantenete i posti e non accendete fumogeni" "Non entrate per interesse personale" "è una battaglia persa" "chi te lo fa fare..." Ripensate a chi ha ceduto, a chi si è defilato, a chi non ha mai combattuto. Ora ritocca a noi, due anni di torture, migliaia di chilometri per vedere la Roma solo in altre città e in casa vedere uno scempio di stadio ed uno scempio di curva. Real Madrid, Barcellona, Lione, Villarreal, Juve, Inter, i derby, quante partite sofferte a guardare la Roma dal divano! Finalmente pare che stia riuscendo il sole e solo chi è stato sotto l'acqua può dire appieno quanto ne è valso questo momento... Ancora poco, forza romanisti che ci siamo, riprendiamoci ciò che è nostro, alla faccia di chi non ci ha mai creduto. Forza magica Roma!»
 

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