Maradona è arrivato a Roma,
sarà alla partita della Pace

L'arrivo di Maradona
L'arrivo di Maradona
Sabato 8 Ottobre 2016, 21:30 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 09:52
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Diego Armando Maradona è a Roma. L'ex pibe de oro è la stella più attesa di mercoledì, alle 21.15, allo stadio Olimpico di Roma per l'evento di beneficienza "Uniti per la Pace", la seconda partita benefica di calcio promossa da Papa Francesco, il cui incasso andrà a favore dei terremotati del centro Italia. Cappellino e tuta griffata neri, zainetto in spalla, in compagnia della fidanzata Rocio, è giunto intorno alle 20.30 all'aeroporto di Fiumicino con il volo Emirates da Dubai. Poco prima delle 21 ha lasciato lo scalo romano a bordo di un monovolume nero.

La partita di mercoledì è stata organizzata anche per sostenere i programmi educativi e sociali di Fondazione Scholas Occurrentes, Csi, Unitalsi e Amlib. Hanno confermato la loro partecipazione campioni del mondo e leggende del calcio come Ronaldinho, Roberto Carlos, Fabio Capello, Antonio di Natale, Hernan Crespo e Gianluca Zambrotta. 

Aspettando mercoledì, l’11 ottobre si terrà la prima udienza davanti alla Commissione Tributaria Regionale della Campania dell’appello promosso da Equitalia contro la sentenza del giudice relatore, Fausto Izzo,
«con cui nel merito si riconosce l’estraneità di Maradona agli addebiti del fisco, annullando i 34 milioni di interessi e more della cartella ed inoltre abilitandolo, in caso di altre azioni esecutive in suo danno, alla facoltà di chiedere il risarcimento danni».

«Con la sentenza del giudice Izzo - osserva l’avvocato Angelo Pisani - ci auguravamo che almeno il tritacarne mediatico fosse terminato e che l’Italia, dove tutti sanno che sostanzialmente Maradona è innocente, potesse evitare l’ennesima brutta figura sotto i riflettori internazionali. Questo provvedimento punitivo richiesto da Equitalia alla Procura di Cassino va esattamente nella direzione opposta». «Difenderemo l’innocenza e l’onore del campione – conclude Angelo Pisani – e ovviamente anche la nostra, in tutte le sedi, compresa quella di Cassino, nel caso in cui fosse ritenuto necessario processare un contribuente e il suo avvocato per essersi difesi da aggressioni del fisco che sono state considerate ingiuste non solo dinanzi alla Commissione Tributaria, ma precedentemente anche in sede penale. Siamo fiduciosi comunque che ciò non debba accadere».


«Il mio avvocato Pisani sta difendendo solo una verità palese: io non ho nessun debito con il fisco italiano. Nessuno è riuscito a portare prove per potermi perseguire», così Maradona. «Chiedo ai politici italiani di intervenire per tutelare la posizione di un uomo accusato ingiustamente nonostante sentenze a suo favore e che ingiustamente non recarsi a Napoli per paura di essere perseguito per un qualcosa che non ha commesso. Non esisterà mai, però, nessuna forza di polizia o giudiziaria che potrà incrinare il mio amore verso Napoli, la mia città, la città che porto sempre nel cuore. Voglio ritornare a Napoli da uomo libero per poter vedere un Napoli campione e per poter abbracciare i miei amici Bruscolotti, Giordano e tanti tanti altri che ora non posso vedere per questa insulsa persecuzione.

Non faccio la vittima, dico solo la verità: quella che qualcuno vuole nascondere. Mi stanno rubando la possibilità di abbracciare di nuovo i napoletani che io amo quanto amo la mia Argentina».

Conclude così Maradona, con un messaggio d’amore per la “sua” Napoli e per il “suo” popolo napoletano che siamo sicuri gli tributerà il più caloroso degli abbracci non appena Diego dovesse fare ritorno in città.


 

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