Milan, Gattuso non cerca alibi:
«Non parlatemi di stanchezza»

Milan, Gattuso non cerca alibi: «Non parlatemi di stanchezza»
di Salvatore Riggio
Sabato 17 Febbraio 2018, 15:05 - Ultimo agg. 18:44
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«Non voglio sentire parlare di stanchezza». Rino Gattuso è stato chiaro con i suoi giocatori in vista della gara con la Sampdoria: «Se sbagli, loro non ti perdonano nulla. Il futuro? Posso aspettare anche il 31 agosto, la priorità è il Milan».
 
Sampdoria. «Non possiamo sbagliare, sono tre punti sopra di noi. La classifica non è bellissima, questa è una gara che dobbiamo preparare benissimo. C’è grande rispetto per i blucerchiati, sono organizzati e allenati».
 
Giampaolo. «Lui è un professore. A Coverciano, cinque anni fa, l’ho sentito parlare e mi ha affascinato, mi ha aperto un mondo. In questi anni da lui ho fatto qualche copia-incolla».
 
Partita. «Bisogna fare una grandissima prestazione. Non voglio sentire parlare di stanchezza. A volte questa parte anche dalla testa. Nei primi 20’ contro il Ludogorets non ero contento perché sembrava ci risparmiassimo. Se domani giochiamo timorosi e bassi si rischia grosso. Al minimo errore, la Sampdoria non perdona».
 
Spal e Ludogorets. «Contro la Spal non riuscivamo a prendere le misure su Lazzari. Ci facevamo schiacciare ed è stato un errore. Contro il Ludogorets per 20’ siamo arrivati sempre secondi sui palloni, abbiamo dato una lettura sbagliata. Questo in Europa succede spesso perché non conosci gli avversari. Si sta un giorno in camera senza fare nulla e il tempo non passa. Sono state due partite diverse. Abbiamo dato un segnale importante, sappiamo soffrire ed è difficile farci gol».
 
Bonucci. «La difesa sta facendo bene. Anche Ignazio sta giocando bene. Così come Calabria, Borini, Antonelli. Leo deve essere un esempio per questa squadra. Il campione è quello che si allena sempre 1000 all’ora, rompe le scatole, il campione è questo. Ci mette grande veemenza e professionalità in tutto quello che fa. Per tantissimi anni lo spogliatoio è stato condiviso da grandi campioni e grandissimi professionisti. Noi abbiamo bisogno di questi esempi. Sono orgoglioso di allenarlo».
 
Fase difensiva. «Dietro c’è un lavoro di tutta la squadra. Suso e Calhanoglu fanno una mole di lavoro importante, si sacrificano. Siamo corti, stiamo sui 30-35 metri, anche gli attaccanti si sacrificano tanto. Speriamo di continuare così. Bisogna sottolineare il lavoro di tutta la squadra. Ad esempio, Borini entra e fa due gol in 10’ di partita. Rodriguez entra e fa gol su rigore. Bisogna farsi trovare pronti».
 
Tifosi. «Bisogna trascinarli con la voglia, la prestazione. Giocare a San Siro è difficile, ma aiuta quando ci sono 50mila che ti sostengono. Non conta il numero, ma conta che chi viene allo stadio ci metta passione».
 
Migliorare. «Mi aspetto continuità di risultati e di prestazioni. A volte perdiamo la palla in uscita e questo non mi piace. Dobbiamo essere bravi a palleggiare».
 
Futuro. «Spero di restare al Milan il più a lungo possibile. Fassone e Mirabelli hanno creduto in me. Io posso aspettare anche fino al 31 agosto, la priorità è il Milan».
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