Milan, l’offerta è cinese ma si vende solo il 49%. Spunta anche Alibaba, ma fonti bancarie smentiscono Jack Ma in cordata

Milan, l’offerta è cinese ma si vende solo il 49%. Spunta anche Alibaba, ma fonti bancarie smentiscono Jack Ma in cordata
di Rosario Dimito e Salvatore Riggio
Giovedì 28 Aprile 2016, 10:40 - Ultimo agg. 12:28
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Pressing dei cinesi su Silvio Berlusconi per stringere l’acquisto della maggioranza del Milan. Ma il leader di Forza Italia e patron del club rossonero, non sarebbe disposto a cedere più del 49% mantenendo il controllo e l’immagine sulla squadra di calcio che, allo stato, rappresenta uno dei pochi motivi di soddisfazione. Ieri pomeriggio a Milano, secondo quanto ricostruito dal Messaggero presso fonti bancarie, ci sarebbe stato un vertice tra Danilo Pellegrini, direttore generale della Fininvest accompagnato da Alessandro Franzosi, direttore corporate finance & business development e Salvatore (Sal per gli amici) Galatioto, il finanziere italo-americano presidente dell’omonima società di consulenza che fa da advisor di una cordata di investitori orientali. L’incontro sarebbe avvenuto presso uno studio legale. Fininvest da sempre è assistita da Chiomenti.

Di questa cordata, sempre secondo le fonti bancarie, non fa parte Jack Ma, il re di Alibaba, la società cinese leader dell’e-commerce, uno degli uomini più ricchi del Paese e comproprietario del Guangzhou Evergrande Taobao, il club più importante della Chinese Super League. Invece, la pista più accreditata porta a un investitore che avrebbe interessi collaudati anche in Italia e riconducibile al gruppo Wanda che ha acquistato una quota dell’Atletico Madrid ed è proprietario di Infront, la società che gestisce i diritti televisivi del calcio di serie A. Wanda che è una conglomerata basata a Dalian, specializzata nelle vendite al dettaglio, immobiliare, turismo, si era avvicinata al Milan nei mesi scorsi. Il negoziato sarebbe ben impostato rispetto alle precedenti trattative, come quella con Mister Bee: i manager e consulenti del Biscione avrebbero compiuto un benefondi, cioè una verifica delle capacità finanziarie e di liquidità dell’acquirente che avrebbe portato a conclusioni positive. Detto questo la prima offerta dei cinesi - circa 500 milioni per il 100% - sarebbe stata respinta al mittente, perchè ritenuta troppo bassa. Sembra che ieri, Galatioto avrebbe confermato un rilancio fino a circa 650 milioni, ponendo però la condizione della maggioranza subito. 

La risposta degli uomini Fininvest sarebbe stata sempre la stessa: subito una quota fino al 49% lasciando la presidenza a Berlusconi e la guida ad Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. Agli uomini del gruppo cinese sarebbero riservati posti in consiglio e un diritto di veto su alcune decisioni. Fininvest sarebbe disponibile a concedere opzioni put & call (vendita e acquisto) alla controparte, da esercitare a tre anni, e a un range di prezzo fissato ora e rivisto sulla base della redditività e di chi intende attivare per primo la facoltà di vendere o acquistare. L’esito del negoziato però sarebbe tutt’altro che definito. Tanto che ieri, Pasquale Cannatelli, ad del Biscione, a margine dell’assemblea Mediaset, a domanda precisa sulla cessione, ha risposto: «Vediamo». Silvio Berlusconi punta i piedi mentre i figli Marina, Pier Silvio, Eleonora e Luigi sarebbero ben felici di vendere. Forse sola Barbara è più allineata al padre. Per Silvio, sulla decisione influiscono fattori diversi che vanno dalla crisi dell’identità di Forza Italia, ai problemi della lista a Roma fino a questioni di vita privata.
IL FUTURO
Al di là della possibile cessione del Milan, c’è da pensare anche alla panchina della prossima stagione. Cristian Brocchi resterà fino al termine del campionato e ha le ultime 3 gare di campionato più la finale di Coppa Italia contro la Juventus (21 maggio a Roma) per tenersi stretto la panchina della prima squadra. Ma nelle ultime ore, accanto ai nomi di Marcello Lippi e Vincenzo Montella (attenzione ancora a Eusebio Di Francesco, fresco di rinnovo col Sassuolo), è rispuntato Paulo Sousa, in rotta con la Fiorentina. Una suggestione, ma chissà se quest’aria di cambiamenti in via Aldo Rossi possa trasformare in realtà il matrimonio con il tecnico portoghese.
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