Milan, ultimatum ai cinesi:
«Caparra entro 48 ore o il closing salta»

Senza caparra, attesa tra oggi e domani dal paradiso fiscale delle Isole Vergini, l'affare con Sino-Europe Sports potrebbe definitivamente saltare. A Casa Berlusconi c'è attesa, ancora fiducia, ma la consapevolezza di dover essere costretti a tornare a guidare il Milan. Il patto tra Fininvest e Ses, decaduto con l'ultimo mancato closing, comincia pian piano a incrinarsi. Tante, troppe le domande senza risposta, le scadenze non rispettate e quella disponibilità economica che oggi sembra essere minima, non sostenibile in prospettiva per la costruzione di un grande Milan. 

Le difficoltà di Ses sono risapute e non sarebbe solo legata ai 100 milioni di caparra, ma dei restanti 320 per chiudere l'affare (220 per il saldo della compravendita e 100 per le spese della stagione in corso sostenute da Fininvest), per i quali occorrono le famose autorizzazioni governative cinesi. Cosa sempre più complicata, come aveva confermato nei giorni scorsi il governatore della banca centrale cinese e ha ribadito poche ore fa il suo vice. 

Ma Fininvest e Ses non hanno mai smesso di lavorare per il closing del prossimo 7 aprile (anche se qualcuno parla anche di un rinvio a maggio...) e la stessa Ses ha fornito a Fininvest rassicurazioni sul fatto che avrebbe ottemperato al versamento di questa tranche. Soltanto dopo l'arrivo della terza caparra potrà essere firmato un nuovo contratto, che non è ancora ufficiale al momento.

Secondo Milan Tv non si parla di settimana ultimativa, né di settimana cruciale anche se Silvio Berlusconi è risultato infastidito dall'ulteriore rinvio e confermato a chi gli sta vicino che se dovesse saltare anche il prossimo 7 aprile il closing il Milan tornerebbe nelle sue mani. Come confermato qualche giorno fa anche da Berlusconi jr il Diavolo non cadrebbe di certo all'Inferno...