Minacce dopo i tweet anti-Juve,
Varriale: «Non mi faccio intimidire»

Minacce dopo i tweet anti-Juve, Varriale: «Non mi faccio intimidire»
di Delia Paciello
Martedì 13 Febbraio 2018, 07:01 - Ultimo agg. 22 Marzo, 22:03
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L’ennesimo caso social, che sfocia questa volta in qualcosa di più serio arrivando persino alle minacce. Il protagonista del momento è Enrico Varriale: il giornalista di Rai Sport nelle ultime settimane si è lasciato andare a cinguettii al veleno nei confronti della Juventus e di alcune direzioni arbitrali: «Tre punti tanto importanti quanto immeritati conquistati dalla Juve contro la Fiorentina, sfortunata sul palo di Gil Dias e penalizzata dalla decisione di Guida e del Var Fabbri sul rigore revocato ai viola», aveva scritto su Twitter. Poi altri tweet dello stesso tenore, anche in risposta alle provocazioni dei tifosi bianconeri: «Lo confesso. Mi paga Sarri. Non col vil danaro, ma con le emozioni uniche che regala la bellezza del Napoli. Il secondo tempo di Napoli-Lazio andrebbe dichiarato patrimonio dell’Unesco. Un compenso che andrebbe bene anche a te, se fossi un amante del calcio e non un tifosotto». Da lì risposte su risposte sempre più pungenti. Si è così scatenato un vero e proprio caso sul web che ha varcato il confine tra lo scambio di opinioni e la violenza verbale, sfociando in vere e proprie minacce nei confronti del giornalista.

L’entusiasmo smaccatamente pro-Napoli di Varriale non è tuttavia piaciuto non solo ai tifosi della Juventus, ma anche alla sua stessa redazione. Se in un primo momento il comitato di redazione aveva espresso solidarietà ai suoi giornalisti dopo le minacce ricevute per aver esternato delle opinioni, ora lo stesso Cdr avrebbe inviato una mail interna per invitare i suoi ad abbassare i toni.

La misura del comitato Rai è tesa a frenare l’ attivismo dei giornalisti più impegnati sui social network. Su tutti proprio Enrico Varriale. Ma non è tardata la risposta proprio attraverso Twitter: «Voglio tranquillizzare tutti. Non mi faccio intimidire da alcuna minaccia e continuerò a esprimere le mie opinioni con onestà e rispetto, soprattutto della verità. Ricordo, infine, che parliamo di calcio».
 
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