«Vedi Napoli e poi Roma», il progetto antiviolenza parte con un video d'amore per le due città | Guarda

«Vedi Napoli e poi Roma», il progetto antiviolenza parte con un video d'amore per le due città | Guarda
Mercoledì 1 Ottobre 2014, 15:44 - Ultimo agg. 16:45
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Si chiama «Vedi Napoli e poi Roma». I rapporti molto difficili tra le due tifoserie, soprattutto dopo l'uccisione di Ciro Esposito, e in vista del match al San Paolo tra un mese esatto hanno indotto uno scrittore napoletano, Francesco Paolo Oreste, ed un cantautore romano, Andrea Gioia, sostenitori delle due squadre a prendere un'iniziativa con l'obiettivo di giungere a una, per ora complicata, «pacificazione sociale».



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«Siamo in presenza - sottolineano - di un inaccettabile e preoccupante clima d'odio instauratosi tra le tifoserie di due fantastiche città come Roma e Napoli». Di qui l'idea di proporre «un video spot che sottolinei, una volta di più, quanto le due città siano intimamente legate e simili. L'iniziativa consiste in un video che speriamo diventi virale e che diffonda a cascata messaggi che invitino alla distensione.



In concreto, nel video - dicono Oreste e Gioia - spiegheremo i motivi per i quali noi, un tifoso del Napoli e un tifoso della Roma, amiamo la città del nostro avversario. Al termine del video inviteremo i nostri amici a fare lo stesso nella speranza di innescare una sequenza virale che coinvolga personaggi famosi e dotati della visibilità e del carisma necessario a rendere incisivo il contenuto pacificatore del messaggio».



«Sarebbe bello, tanto per fare un esempio - sottolineano - se personaggi come Totti o Verdone girassero un minivideo affermando di amare Napoli e spiegandone la ragione e, parimenti, Insigne e Luciano De Crescendo facessero lo stesso relativamente alla città di Roma, magari invitando i loro illustri colleghi a fare lo stesso».



Gli hashtag che accompagneranno l'iniziativa saranno #VediNapoliPoiRoma #AmoNapoliPerchè #AmoRomaPerchè.
I due protagonisti dell'iniziativa l'hanno promossa con «la speranza di tornare a vivere le partite di calcio come un momento di gioco, spettacolo e festa e non più come occasioni di battaglie campali e/ dure, violente e stupide contrapposizioni».