Napoli. Il sigillo del capitano

Napoli. Il sigillo del capitano
di Roberto Ventre Inviato
Domenica 11 Settembre 2016, 09:35
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Palermo. La firma prestigiosa di Hamsik per scardinare la resistenza del Palermo, il gol che gli consente di staccare Maradona come numero di gol in campionato. La doppietta di Callejon, ora capocannoniere con quattro reti, per chiudere definitivamente i conti. Lo slovacco colpisce ancora i rosanero con l'ottavo gol e arriva a quota 82 staccando Diego: dà lui la sveglia al Napoli con un gol alla Hamsik, perfetto inserimento alle spalle della difesa per scaricare in porta un cross preciso rasoterra di Ghoulam. Sempre più direttore d'orchestra, sempre più funzionale al progetto Sarri.

E poi l'uno-due di Callejon, l'altro uomo difficilissimo da togliere, preziosissimo per il suo apporto: un taglio perfetto per sfruttare al meglio di testa l'assist al bacio di Insigne e un destro bruciante a chiudere un contropiede perfetto con la complicità del portiere Posavec, goffo nell'intervento. Ripresa sprint Tre gol in venti minuti, il Napoli in avvio di ripresa cambia ritmo e mentalità aggredendo con maggiore intensità il Palermo che invece ritorna in campo un po' scarico, forse per il grande sforzo in termini di attenzione prodotto nei primi 45 minuti.

E così in un attimo viene fuori tutta la qualità del Napoli, emerge la differenza di potenziale tecnico tra le due formazioni, gli azzurri cominciano a pungere con continuità creando numerosi presupposti per far gol. Dopo l'1-0 di Hamsik tutto diventa più agevole, le giocate diventano sempre più efficaci e i rosanero non riescono più a contenere le iniziative azzurre: la squadra di Sarri comincia a divertirsi e a divertire dopo un primo tempo ingolfato. Il turnover Sarri ricorre a sorpresa al turnover e cambia tre pedine rispetto alla squadra che aveva battuto il Milan. Da laterale destro si rivede titolare Maggio dopo otto mesi, Zielinski preferito ad Allan da mezzala destra, nel tridente Insigne in versione biondo platino al posto di Mertens.

La fisionomia non muta, il Napoli costruisce il suo solito gioco però nel primo tempo non è incisivo al punto giusto. Manca il guizzo risolutore, il cambio di passo sulla trequarti che possa scardinare l'attenta disposizione difensiva del Palermo, al quale De Zerbi è riuscito a dare già una buona identità nonostante i pochi giorni di lavoro. Lungo possesso palla ragionato, poche sbavature in appoggio, se necessario il tocco all'indietro a Reina senza rischiare. Il Napoli fa la partita ma è compassato e non dà mai la sensazione di mettere realmente alle corde il Palermo. Sul lato sinistro Ghoulam, Hamsik e Insigne si propongono come sempre ma non riescono a tracciare un vero e proprio solco perché Rispoli, Hiljemark e Embalo sono avversari scomodi: tutto ciò nel primo tempo che scorre via senza nessuna parata del portiere rosanero Posavec graziato però al quarto d'ora da Albiol che calcia alto da pochi passi sull'angolo di Callejon.

Il terminale Milik Il polacco si muove bene e si fa trovare al posto giusto negli schemi d'attacco, gli manca però il colpo vincente. La sua prima conclusione viene frenata da un difensore in recupero e in una seconda occasione dopo buona trama Hamsik-Insigne manca l'impatto di testa da ottima posizione. Funzionano però i movimenti con Callejon e Insigne, stavolta un po' più larghi rispetto alle prime due partite. L'azione più bella palla al piede sul finire della prima frazione porta al tiro Zielinski, bravo a proporsi a rimorchio ma poco lucido nella conclusione. Tutto invece funziona a meraviglia nella ripresa e arrivano gol e altre trame pericolose. La fase difensiva Il Napoli non concede nessun tiro in porta vero al Palermo.

Certo, la squadra rosanero imposta più che altro una partita difensiva affidandosi esclusivamente alle ripartenze ma gli azzurri sono reattivi nelle mercature preventive e scalano bene chiudendo tutti gli spazi.
La squadra azzurra si mantiene più compatta con i primi palloni sporcati in copertura già dagli esterni d'attacco Callejon e Insigne e con il solito apporto prezioso di Jorginho davanti alla difesa dove Albiol e Koulibaly sono bravi a leggere tutte le situazioni di potenziale pericolo. Un Napoli accorto, compatto che segna ancora a raffica e stavolta non concede gol. Un Napoli che cresce, un buon segnale in vista dell'esordio in Champions.
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