Un regalo alla Juve e crac Ghoulam:
Napoli, non mollare proprio adesso

Un regalo alla Juve e crac Ghoulam: Napoli, non mollare proprio adesso
Sabato 10 Febbraio 2018, 09:11 - Ultimo agg. 17:50
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Alla Juve è bastata la punizione di Bernardeschi, ex ricoperto di fischi e insulti, per piegare la Fiorentina e riportarsi temporaneamente davanti al Napoli. Ma è stata una partita segnata da un errore arbitrale, in cui sono venuti a nudo i difetti della tecnologia. Il Var non è imparziale perché a Firenze è stato cancellato un rigore assegnato ai viola per un precedente fuorigioco di Benassi. Inesistente perché il pallone era stato toccato intenzionalmente dal bianconero Alex Sandro. Non se n'è accorto il guardalinee ma soprattutto l'episodio - cruciale per l'esito della gara - è sfuggito agli arbitri in regia nonostante i replay. E Guida non ha rivisto l'azione sul video. Se anche il Var è condizionabile e sbaglia, ci saranno sempre ombre sulla lotta al vertice.

Stasera tocca rispondere al Napoli, che giocherà tre volte di fila al San Paolo in otto giorni. Lazio, Lipsia, Spal: tre occasioni per accelerare in classifica, a quasi due mesi dallo scontro diretto da Torino, e per ipotecare l'accesso agli ottavi di Europa League, pensiero comunque secondario per gli azzurri, concentrati sull'obiettivo scudetto, mai come quest'anno concreto, anche se il nuovo infortunio di Ghoulam rischia di pesare sul finale di stagione. Il forte dolore al ginocchio sul prato di Castel Volturno, la rottura della rotula e il nuovo viaggio della speranza a Roma per essere subito operato dal professore Mariani. La jella ha colpito ancora una volta l'esterno che contava le ore al ritorno in campo. Recenti gli ultimi controlli, non erano stati segnalati problemi meccanici e tutto sembrava funzionare bene. E invece, la stagione di Ghoulam potrebbe già essere finita e Sarri dovrà andare avanti con questi uomini. Tre esterni fino al 20 maggio ed è un pesante handicap. Servirà un ulteriore sforzo, un'altra grande prova di volontà, da parte della squadra che sa essere forte come una famiglia, stretta intorno al suo allenatore, il suo vero leader. Il carattere non manca a uomini che vogliono scrivere la storia.

La Lazio è reduce da giorni difficili. Ha perso le ultime due partite contro Milan e Genoa e per questa trasferta ha lasciato a casa Felipe Anderson, dopo la lite con il tecnico Inzaghi all'Olimpico lunedì sera. Ha il secondo attacco del campionato (58 reti, contro le 50 degli azzurri) soprattutto grazie ai 10 gol rifilati a Spal e Chievo in recenti turni. Ottima prima linea, dove spicca il capocannoniere Immobile, e centrocampo di qualità. All'andata, la Lazio crollò sotto i colpi del Napoli, che fu spietato ad approfittare di tre defezioni nella difesa biancoceleste e degli errori commessi in pochi secondi. Sarri dovrebbe aver risolto il dubbio di formazione: Albiol in panchina perché ancora dolorante, partner di Koulibaly sarà Chiriches, deludente in Napoli-Bologna contro il trentaseienne Palacio. Per fortuna, seppure non nelle migliori condizioni, Mertens ci sarà. Il suo forfait avrebbe provocato una reale emergenza, quella che finora Sarri è riuscito a scansare. Dentro se stesso questo gruppo, non ampio come quello della Juve, sta trovando la forza per mantenere il primato. Si stringono i denti, a maggiore ragione dopo il nuovo infortunio di Ghoulam, emblema di quella sfortuna che non può turbare i sogni di una città.

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