Le lacrime di Bonucci a Coverciano:
«Mio figlio mi ha fatto crescere»

Le lacrime di Bonucci a Coverciano: «Mio figlio mi ha fatto crescere»
di Ugo Trani
Martedì 4 Ottobre 2016, 15:18 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 11:04
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Dal nostro inviato
FIRENZE «Quello che ho passato negli ultimi due mesi mi ha dato una grossa forza. A casa abbiamo vissuto momenti duri. Ringrazio i miei figli Matteo e Lorenzo e mia moglie, abbiamo lottato insieme. E questa situazione mi ha fatto capire il valore delle cose. Ho pensato alle critiche, ai rimproveri e ai mugugni del nostro ambiente. Il calcio è importante, quello che accade nella vita conta più di un passaggio sbagliato. E quando stai bene con la testa e con il cuore puoi affrontare qualsiasi cosa». Leonardo Bonucci si ferma. E si commuove, in Aula Magna, ricordando quei giorni difficili tra metà luglioe fine agosto, con il suo piccolo Matteo, il secondogenito di due anni, operato per due volte alla testa. Ne parla per la prima volta e fatica ad arrivare in fondo. Meno male che è qui a Coverciano per preparare Italia-Spagna (saltò, invece, l'amichevole con la Francia a Bari). Il peggio è passato.
   
ARIA DI CASA
L'appuntamento è a Torino. «Lo Stadium lo sento mio. Mi emoziona ogni volta che gioco lì, con la maglia azzurra o con quella bianconera.. Spero di vedere con l'Italia la stessa qualità della Juve. Il comportamento da squadra, con il sacrificio, l'umiltà e la fame di tutti». Giovedì saranno doti fondamentali per affrontare la nazionale di Lopetegui: «La Spagna sarà diversa da quella incontrata il 27 giugno, innanzitutto cresciuta nella condizione psicofisica. Noi dovremo fare meglio in Israele. La gara non sarà già decisiva, ma importante. Loro, in ogni settore, schierano i migliori giocatori del mondo: Morata, Iniesta, Ramos, Silva, Costa. Bastano e avanzano per capire quale sia il valore di questa nazionale. All'Europeo venivano da venivano da una stagione faticosa per i loro impegni nelle coppe. Ora hanno anche cambiato il ct e la novità li spinge a dare ancora di più. Noi dovremo ripetere quanto fatto all'Europeo, con una prestazione fatta di corsa, qualità e cinismo sotto porta. Sarà una gara bellissima. Pensare a Parigi mi gasa, spero di trasmettere la stessa voglia ai compagni». Loro giocano in modo presuntuoso e ci attaccheranno. Ma ci rispettano e vedrete che faranno attenzione. Sanno che il nostro modulo può metterli in difficoltà». Non guarda troppo avanti: «La qualificazione diretta si conquista partita dopo partita. Perché se batti la Spagna, cioè la più forte del nostro gruppo, ma poi sbagli contro l'Albania, non ottiene niente».

CAMBIO PER DUE
Anche l'Italia ha un nuovo ct. «Ma il sistema di gioco è lo stesso, cambia solo qualche movimento. La differenza è che Conte più meticoloso e più motivatore di Ventura. A me piace quando un allenatore ti da più idee di gico che poi devi mettere in pratica a seconda delle situazioni. Siamo fortunati, comunque, perché in questo biennio che questo modulo lo abbiamo provato alla perfezione. Ventura dovrà solo pensare a migliorarlo». Elogia i giovani difensori azzurri: «Romagnoli, come Rugani, sarà il fiore all'occhiello del reparto arretrato. Toccherà a loro guidare la Nazionale del futuro. Ora Alessio deve solo capire alcuni meccanismi su cui insistiamo da anni. Una grande difesa, comunque, nasce per il lavoro di tutta la squadra. Barzagli, nella Juve, sta giocando da terzino destro bloccato e spesso ci difendiamo quasi a quattro. Cambia poco. Morata sarà difficIle da marcare, tra qualche anno sarà tra i più forti del mondo». 

SCUDETTO DA ASSEGNARE
Non la pensa come Sarri che vede la Juve già campione, dopo 7 giornate di campionato. «Un allenatore che ragiona coosì non con ce l'ho mai avuto. Mi darebbe fastidio per come vedo io il calcio. Penso che quell'uscita sia studiata per togliere pressione. Mi farebbe girare le scatole sentire il mio tecnico dire certe cose. Magari l'ha tirata fuori per avere il meglio dai suoi giocatori».

CONSIGLIO DA AMICO 
Bonucci chiude su Balotelli, preconvocato da Ventura: «Mi sembra che Mario abbia cominciato a ragionare da adulto, dicendo che non meritava di essere qui e che e vuole tornare solo quando sarà al top.
Ha avuto l'umiltà che poi deve mettere in campo con il suo club e con la Nazionale. Le balotellate non servono soprattutto a lui. Siamo cresciuti insieme. Tecnicamente sappiamo quanto è bravo, ma conta mettersi a disposizione. Spero per lui che ritorni. Da quando eravamo piccoli l'ho portato sotto braccio. Il primo a rincuorarlo o a tappargli la bocca. Sempre voluto bene. Se capisce come si comporta interno del gruppo, può diventare una pedina importante per l'Italia. Noi, a proposito, abbiamo perso in qualità, ma abbiamo dimostrato che possiamo cavarcela in altri modi. I rigori di Bordeaux ci hanno però confermato che dobbiamo lavorare di più. E' stata colpa nostra che non ci siamo calati bene nella situazione quando li abbiamo provati. Il dettaglio nel calcio fa la differenza».  
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