Immobile e la classifica marcatori
​«Se non io mi auguro vinca Belotti»

Immobile e la classifica marcatori «Se non io mi auguro vinca Belotti»
Mercoledì 22 Marzo 2017, 14:02 - Ultimo agg. 20:57
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dal nostro inviato

FIRENZE Ciro Immobile irrompe nell'Aula Magna di Coverciano. E lo fa da protagonista, essendo il miglior marcatore dell'Italia di Ventura con 4 gol nelle prime 6 partite della nuova gestione tecnica (3° con 5 reti tra i 26 convocati dietro a De Rossi che ne ha segnati 19 e Candreva che è a quota 6). Con l'amico e partner d'attacco Belotti, 3 gol anche per lui, il laziale vuole portare l'Italia in Russia. In questa stagione stagione hanno già firmato 43 gol tra campionato e Coppa Italia. «Io e il Gallo stiamo facendo bene, i numeri sono dalla nostra parte, ma sappiamo che a senza l'aiuto della squadra non possiamo andare da nessuna parte. Siamo umili e continuiamo a lavorare bene, anche perché ci rendiamo conto di quanto sia difficile qualificarsi per il mondiale». 

Buffon, però, è convinto che la Nazionale del post Europeo sia fortissima. E' d'accordo?
«Mai contraddire Gigi. Se l'ha detto ci sarà un motivo. Questo è un grande gruppo che lavora insieme da tanto e anche bene. Siamo concentrati sull'obiettivo, ma sarebbe una delusione non arrivare al mondiale».
Come è cresciuta l'Italia di Ventura da settembre?
«All'inizio abbiamo giocato con un altro sistema di gioco, cioè con il tre-cinque-due che un po' tutti avevamo utilizzato anche in passato. Siamo diventati più squadra, ci siamo conosciuto di più tra di noi. Ora sappiamo che cosa vuole da noi Ventura, anche quelli che non avevano mai lavorato con lui. Come Ricorda spesso Ventura abbiamo poco tempo per stare insieme. Quando ci ritroviamo cerchiamo di sfruttare tutto il tempo a disposizione per mettere in pratica quello che ci chiede il ct».
Dall'Europeo a oggi, la sua storia azzurra è improvvisamente cambiata. Come si vive la Nazionale da titolare?
«Sono felice. Ho giocato tutte le partite. E' importante la fiducia. Il ct lo ringrazio, mi conosce, sa quello che posso dare e quando sto in un bel momento».
In campionato ha realizzato 17 gol: si sente in corsa per la classifica dei cannonieri?
«Io l'ho già vinta. Un'emozione unica. Ma tre anni fa mi bastarono 22 gol. Ora davanti a me ho tanti grandi campioni che stanno facendo benissimo. Io cercherò di ridurre il gap. Non è facile, soprattutto in questa stagione».
È Belotti il favorito?
«Il Gallo può farcela. Se non dovessi spuntarla io, mi auguro che vinca lui. Tra gli altri attaccanti cvhe sono qui considero bravo anche Petagna che fa giocare bene la squadra. L'ho visto con l'Under 21. Deve migliorare il rapporto tra partire e gol. Ma è giovane e vedrete che presto anche lui si farà apprezzare».  
Ha parlato con i suo amici albanesi Tare e Strakosha?
«Qualche battutina ce la siamo fatta la scorsa settimana. Da qui ho sentito il nostro portiere. Mi ha detto che ci daranno filo da torcere. Ma noi vogliamo vincere. Gli ho chiesto pure la formazione, ma non ce l'ha detta».
Come si aspetta l'Albania?
«La stiamo studiando, viene dall'Europeo. E' una buona squadra, non facile da affrontare. Si difenderà. Non basta il novanta per cento, bisogna dare di più. saremo aggressivi, proprio per le caratteristiche di chi andrà in campo. Ma, in alcuni casi, faremo più attenzione saremo prudenti».
Come fa a non essere anche rivale con Belotti?
«Io qui non lo sono con nessuno. Nemmeno con Eder, Petagna o altri. In Nazionale bisogna ragionare da squadra. Tra me e il Gallo proprio non può accadere. La nostra amicizia è nata a Torino, stiamo sempre tranne quando andiamo in bagno. Gli ruberei il colpo di testa, è l'arma letale per lui».
A Palermo potrebbero essere titolari anche altri due suoi amici: Verratti e Insigne. Penserete a quell'annata straordinaria di Pescara?
«Non parliamo solo qui, ci accade spesso, sentendoci al telefono anche con altri protagonisti di quell'avventura.  Che ci ha permesso di fare il salto di qualità. E' bello ritrovarsi qui in maglia azzurra e giocare di nuovo insieme. Quell'esperienza rimane per tutta la vita. Vincemmo il campionato senza essere tra i favoriti. Noi tre abbiamo fatto un bel percorso insieme. Siamo partiti dalla B e adesso ci ritroviamo qui per andare al mondiale in Russia». 
Pensa che sia giusto anticipare il prossimo campionato come chiede Ventura?
«Si. L'anno prossimo è importante perché si conclude con il mondiale e bisogna arrivarci nel migliore dei modi. Non vedo quale è il problema se la Serie A comincia un po' prima».
Come sta invece vivendo la stagione alla Lazio?
«Non venivo da un buon periodo e volevo tornare quello di prima. Serviva a me e alla Lazio. Stiamo facendo gran campionato. Ma nel calcio tutto può cambiare in poco tempo. Devo rimane concentrato. A Roma sto bene. Inizialmente, per il mancato arrivo di Bielsa, c'è stato qualche problema e nessuno credeva in noi. L'arrivo di Inzaghi ha messo le cose a posto, il presidente e Tare hanno portato Peruzzi. Loro tre stanno facendo bel lavoro dietro le quinte. Nemmeno noi ci aspettavamo una stagione così. Ma in ritiro mi sono subito reso conto delle qualità dei nuovi compagni».
Pensa sia più difficile andare al mondiale o alzare la Coppa Italia?
«Sono due obiettivi estremamente importanti.

Il lavoro paga sempre. Per la Coppa Italia servono ancora due successi. Così come come dobbiamo vincere tutte le partite con la Nazionale per sfidare alla pari la Spagna a settembre. Ci aspetta una nuova grande sfida contro la Roma che è forte e non molla. Ma noi vogliamo ripetere la prestazione dell'andata e andare in finale. Qui, comunque, parliamo solo di Albania, non dei nostri club. Ci manca, però, Florenzi, come compagno e amico».

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