Rivela l'Abc: «La Fondazione Messi
ha omesso di dichiarare 10 milioni»

Leo Messi
Leo Messi
di Paola Del Vecchio
Lunedì 26 Giugno 2017, 11:47 - Ultimo agg. 13:04
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Madrid. Nuovi guai fiscali per la stella più pagata del firmamento del calcio mondiale? «La Fondazione Messi nasconde e ha omesso di dichiarare almeno 10 milioni di euro fra il 2007 e il 2015 sia al fisco spagnolo che all’argentino». È quanto rivela oggi a tutta prima pagina il quotidiano spagnolo Abc, che punta nuovamente l’indice contro il 5 volte Pallone d’Oro, già condannato a 21 mesi di carcere, poi comminati in un’ammenda economica, per l’evasione di oltre 4 milioni di euro. L’accusa di ‘opacità’ riguarda questa volta le entrate generate dallo sfruttamento commerciale dell’immagine dell’attaccante del Barcellona collegate alle fondazioni che hanno capo alla ‘pulce’. La prima, nata nel 2007 con il nome di Fondazione privata Leo Messi, che nel 2009 -  stando a quanto riferisce il quotidiano - creò una succursale a Rosario, la città argentina d’origine del fuoriclasse blaugrana. Quest’ultima successivamente fu chiusa, dopo aver ceduto il testimone ad un'altra dal nome quasi identico. Nessuna delle due – annota Abc - fu registrata al Protectorado de Fundaciones del governo della Catalogna, l’elenco ufficiale delle fondazioni, un passaggio legale obbligato, almeno fino al 2013, quando sono cominciati per Leo Messi e per il padre Jorge, il suo procuratore, i problemi con il fisco spagnolo. Nei sei anni di attività, la fondazione avrebbe incassato sei milioni di euro, quasi tutti provenienti dal FC Barcellona.

La succursale di Rosario ha finito con l’essere chiusa dallo Stato argentino dopo essere stata denunciata dal fisco locale per non aveva mai presentato i conti contabili durante tre anni consecutivi. Nel 2012 i Messi crearono un’altra fondazione con un nome quasi identico a quello della matrice spagnola, omettendo anche in questo caso di dichiararne l’esistenza.  Va sottolineato che, secondo la normativa vigente in Spagna, le fondazioni non hanno l’obbligo di pagare le imposte sulle società, a condizione che le entrate siano successivamente re-investite in progetti sociali. Dalla documentazione in possesso di Abc non risulta che gli enti facenti capo a Messi abbiano realizzato progetti sociali, se non in sporadici casi e per un costo molto al di sotto delle entrate. Fra il 2013 e il 2015, in particolare, la Fondazione di Messi ottenne 1,8 milioni di euro con il libro ‘Elegí creer’ (Ho scelto di credere), che narra la storia dell’attaccante; mentre nelle memorie contabili dell’ente relative ai tre esercizi fiscali non c’è alcun riferimento a questo progetto. Atri tre milioni di euro ‘opachi’ sarebbero derivati da un contratto pubblicitario della fondazione con il Banco de la Nacion Argentina (Bna), da un altro con la compagnia statale telefonica del Qatar, mentre 350.000 euro sarebbero stati incassati da Messi per un servizio fotografico per Dolce&Gabbana. In tutti i casi, assicura l’inchiesta giornalistica, i pagamenti sarebbero avvenuti attraverso il FC Barcellona e la Fondazione del club a quella intitolata a Messi e non sarebbero stati dichiarati né al fisco spagnolo né a quello argentino.
Secondo Abc, le tre fondazioni con nome quasi identico e diverso numero di registro sarebbero state utilizzare come un ‘ombrello’ per dare copertura a business privati della famiglia Messi, sfruttando i diritti d’immagine del calciatore senza successivamente investire i fondi ottenuti, come prescrive la legge spagnola. ‘No comment’ nell’entourage del fuoriclasse blaugrana, che ha appena compiuto 30 anni e sta ultimando i preparativi del matrimonio con Antonella Roccuzzo, compagna e madre dei due figli,  fissato per il prossimo 30 giugno a Rosario.
 
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