Roma, la resa di Di Francesco:
«Non siamo ancora da scudetto»

Roma, la resa di Di Francesco: «Non siamo ancora da scudetto»
di Gianluca Lengua
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 12:50 - Ultimo agg. 15:00
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Mentre i calciatori della Roma sono in ferie per ricaricare le batterie e affrontare la seconda parte della stagione, dirigenti e allenatore sono alla ricerca di soluzioni per invertire la tendenza dell’ultimo mese e mezzo. La dirigenza si è trasferita a Londra dove domani incontrerà il presidente Jim Pallotta, mentre Eusebio Di Francesco è a Firenze dove si sta svolgendo la rassegna di moda ‘Pitti Immagine Uomo’. Il tecnico, reduce dalla sconfitta con l’Atalanta tenta di spiegare il momento della Roma, proiettata al quinto posto in classifica a 12 punti dal Napoli capolista: «La Roma non ha dimostrato di essere ancora da scudetto. Anche in precedenza doveva fare quel salto di qualità che in questo momento non ha fatto. Siamo indietro, dobbiamo cercare di fare il nostro meglio per dare fastidio e migliorare la posizione in classifica. Non mi piace guardare le ultime quattro gare e la relativa classifica, guardiamo ciò che si è fatto in questi mesi, si sono viste delle ottime cose. In questo periodo stiamo facendo sicuramente male, ma il desiderio di tutti è di rimettersi in carreggiata e migliorare la posizione in classifica. Vogliamo portare avanti anche il discorso Champions». 
 
 


Il tecnico poi ha commentato la sconfitta contro l’Atalanta e riabilitato Nainggolan dopo il video pubblicato da lui stesso a Capodanno in apparente stato di ubriachezza, con una sigaretta in bocca e pronunciando alcune bestemmie: «Non c’è nessun caso. Radja sarà titolare nella prossima partita. È stato il primo a scusarsi e a mettersi in tribuna con i dirigenti. Fino a venti giorni fa eravamo la squadra rivelazione e che aveva fatto benissimo in Champions. Non possiamo essere quelli visti nelle ultime partite. Nel primo tempo contro l’Atalanta la squadra ha dato una cattiva impressione anche a me, ma noi lavoreremo con positività. Ci sono stati dei giudizi troppo positivi prima e ora troppo negativi. Ritengo che questa squadra debba avere un equilibrio, io devo essere il primo a trovare il bandolo della matassa e riportarlo ai livelli precedenti».

Su Schick: «Mi ricordo che quando giocavo nella Roma Tommasi un giorno fu costretto ad uscire da Trigoria scortato, poi è diventato l'idolo dei tifosi. A volte si tende a distruggere troppo frettolosamente i calciatori, ancora deve esprimere il suo potenziale».

Sul modulo: «Credo nel 4-3-3, si andrà avanti con questo modulo. Lavorerò sul 4-3-3 e sulla testa dei giocatori con positività visto che l'ambiente del calcio spinge troppo presto a giudizi negativi. Forse prima i giudizi erano stati troppo lusinghieri e ora troppo pessimisti, bisogna ritrovare equilibrio».
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