Roma, Spalletti: «Totti è perfetto, è il giocatore che volevo. Andiamo avanti insieme»

Roma, Spalletti: «Totti è perfetto, è il giocatore che volevo. Andiamo avanti insieme»
di Gianluca Lengua
Sabato 24 Settembre 2016, 12:51 - Ultimo agg. 16:07
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A Torino per confermare la prestazione contro il Crotone e incassare altri tre punti. La Roma di Luciano Spalletti domani alle 12.30 affronterà i Granata senza cambiare la difesa, confermando Fazio e Manolas centrali e rivelando che Vermaelen soffre di pubalgia. Parole al miele per Francesco Totti che martedì prossimo compirà 40 anni: «Attualmente è perfetto: viene, si allena, è dentro il gruppo, spesso fa riferimenti al collettivo e a giochi di squadra, dà un contributo per la squadra. Si va avanti insieme, è quello che volevo». Ecco la conferenza stampa del tecnico.
 


Infortuni. «Vermaelen è fermo gli altri sono tutti a disposzione. Per Vermaelem è meglio non mettere paletti, valutare con più calma quello che è il suo recupero perché ogni volta che proviamo ad alzare l’asticella torniamo un po’ dietro. Questo è un rischio che dobbiamo smettere di correre. Può esserci un problema di pubalgia, ci sono svariati tipi di infiammazioni. Quelle che guariscono in 15 giorni, quelle gestite in tanto tempo. Non è che quando si dice pubalgia si dice una tempistica o un problema che riguarda un periodo».
 
Il Torino. «Quando si parla del Torino ho sempre un rispetto speciale. Da innamorato dello sport e del calcio le imprese del grande Torino hanno un significato unico per me. Quando gioco con loro c’è sempre la supervisione e il controllo di questi grandi calciatori. Mihajlovic è una persona di assoluto carattere, lo ha fatto vedere da allenatore e calciatore. Ci sarà da lottare forte in questa partita. A noi serve dare seguito alle ultime prestazioni e vincere. Il Torino gioca un buon calcio ha dei buoni calciatori e servirà una Roma forte».
 
Giovani valore aggiunto. «Dobbiamo mettere dei paletti, dobbiamo evidenziare il futuro e lavoraci. Nella composizione della rosa da parte della Roma c’è stata anche questa intenzione, mi sembra che abbiano scelto anche bene perché questi calciatori hanno la possibilità di dare seguito ad una Roma forte».
 
Castan. «Il fatto che domani giocherà la dice lunga sul carattere del calciatore. A me fa enorme piacere ritrovarlo da avversario, è ancora un calciatore della Roma e mi fa piacere che abbia trovato un grande club che lo fa giocare con continuità. Ci vorrà dimostrare che siamo in possesso del cartellino, ho dovuto affrontare con molto dispiacere il trasferimento, ora vederlo giocare da titolare mi riempie di gioia».
 
Totti e il compleanno. «Mi ha invitato alla festa del compleanno e penso di andarlo a salutare. Poi non voglio rovinare il resto della festa e andrò via, perché quando entrerò non sarò gradito dal resto del gruppo. Il regalo della macchina del tempo non posso comprarlo ma rispecchia il mio pensiero. Non dico, però, cosa gli regalerò. Le cose tra me e lui sono andate sempre nella stessa maniera, lui è uno dei calciatori della rosa della Roma. Può giocare le partite dall’inizio, può subentrare e uscire, è un giocatore che ha qualità. Attualmente è perfetto: viene, si allena, è dentro il gruppo, spesso fa riferimenti al collettivo e a giochi di squadra, dà un contributo per la squadra. Si va avanti insieme, è quello che volevo».
 
Roma mai vincente in trasferta. «Siamo una squadra che alcune volte cala in personalità, ma non è che ci manca. Ci sono momenti in cui la palla viaggia, altri in cui ci viene il timore di fare quello che abbiamo fatto vedere. Secondo me è casualità. Ora siamo sulla strada giusta, non dobbiamo tornare indietro».
 
Salah. «Se lui riesce a partire un po’ più centrale e 10 metri più alto, la strada per arrivare a fare uno contro uno con il difensore centrale avversario è una strada molto più corta. Se deve partire dal raddoppio sul terzino, la strada diventa doppia e si incontrano altri calciatori. Florenzi, se lasciato solo a difendere e il terzino avversario spinge, bisogna trovare il modo per aiutarlo. Ha caratteristiche che per fare il terzino difensivo un po’ stridono. Il mediano può un po’ aiutarlo. In base alle situazioni, deve anche sapere sbrogliarsela da solo».
 
Roma 2024. «Era un’occasione da sfruttare, bisogna trovare la soluzione per sfruttare queste occasioni. Non è un’occasione solo per Roma ma per tutta la Nazione, vedo la gioia degli altri quando abbiamo rinunciato. Poi ci sarà da fare la conta dei vantaggi e degli svantaggi che ti porta, è sicuramente un’opportunità di sviluppo per gli sportivi, dà la possibilità di trovare posti di lavoro. Lo dico, però, con una certa superficialità perché i conti non li so».
 
Juan Jesus. «Lui è uno dei calciatori della rosa di cui si ci può fidare, ha sbagliato in qualche azione e in qualche giocata. Aveva un problema e delle difficoltà. Avevamo bisogno di avere qualcuno in più sulla linea difensiva. Andare a mettere mano ora alla linea difensiva mi sembra un azzardo, se non succede nulla i titolari rimarranno Manolas e Fazio. Jesus può giocare sia a sinistra che centrale, può fare l’uno contro uno di testa. Ha commesso degli errori come tutti, ho la possibilità di avere 23 titolari e non 11 titolari e 12 misteri».
 
Dzeko. «Non è la soluzione della Roma se Dzeko fa 20 gol.
Secondo me contano altre cose tra cui la partecipazione. Voglio che Dzeko sia dentro al nostro progetto e alle nostre intenzioni. Ci dà soluzioni in più. Va bene anche quella dell’anno scorso, i numeri dicono che era perfetta. Poi bisogna cercare sempre una soluzione in più, una forza maggiore e con Dzeko la avremo. I gol sono un dato che servono a evidenziare il dato più visibile ed eclatante, quello che dà il voto e il commento al voto. Conta il gol, ma se non c’è un lavoro di squadra il gol è fine a se stesso. Un calciatore che prende e fa una rincorsa dal limite dell’area avversaria all’altra, copre uno spazio dove i restanti compagni di squadra hanno meno difficoltà e meno tragitto da fare».

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