Il Genoa travolge la Sampdoria: 3 a 0 nel derby firmato da Pavoletti e dalla doppietta di Suso

Il Genoa travolge la Sampdoria: 3 a 0 nel derby firmato da Pavoletti e dalla doppietta di Suso
di Marco Callai
Domenica 8 Maggio 2016, 12:42 - Ultimo agg. 19:11
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Genoa, solamente Genoa. Il derby della Lanterna numero 112 è, strameritatamente, dei rossoblù. Finisce 3-0 grazie alla doppietta di Suso, successiva al vantaggio lampo (3') firmato da Pavoletti. Gasperini umilia Montella con una lezione da manuale sull'intensità di gioco, sulla corsa e sulla cattiveria agonistica. Tutte qualità che i blucerchiati, sovrastati in ogni parte del campo, dimostrano di non possedere nemmeno in minimissima parte. Non paga la scelta Cassano, decisivo nella vittoria dell'andata (3-2), perché questa volta il tecnico di Grugliasco riesce a ingabbiarlo alla perfezione.  Da sottolineare, oltre naturalmente alle prestazioni dei due attaccanti e alla grande compattezza di del centrocampo, anche il valore di Ansaldi, capace oggi di ridicolizzare Dodo sulla destra e di confermarsi pedina su cui il CT Conte può contare per gli Europei.

Il Genoa prende subito il comando delle operazioni. Possesso palla ma anche velocità di scambi mettono alle corde una Samp priva di mordente. Il gol arriva subito: Rigoni allarga bene per Ansaldi, uno stantuffo inesauribile sulla destra, ed è perfetto il cross per la zampata di Pavoletti. La squadra di Montella è frastornata: è regolarmente seconda sul pallone per tutto il primo tempo, sono solo Fernando e Soriano, autori di spunti individuali, a manifestare segnali di reazione. Per il resto, regnano disorganizzazione e paura. Pavoletti manca il raddoppio in spaccata al 26', Suso si trasforma in cecchino infallibile quando da 20 metri indovina l'angolo giusto alla destra di Viviano.

L'inerzia della gara cambia solo leggermente: Cassano riesce solo a procurarsi i cartellini gialli di Suso e De Maio. Al 34' l'unica azione degna di nota della Samp: da Quagliarella a Soriano, pronta la respinta di Lamanna. Per il resto, ogni volta che i cugini passano la metà campo è allarme rosso per Viviano e compagni: al 37' Cassani si immola su Rigoni, poco dopo ci prova senza fortuna anche Burdisso.

Nel secondo tempo sembra intravedersi un raggio di Sampdoria, in particolar modo al 7' quando Lamanna deve bloccare una pericolosa incursione di Quagliarella, ma quell'occasione è la classica rondine destinata a non far primavera. Ritmi estremamente blandi, spazi chiusi in ogni parte dal Genoa, bravissimo in fase di gestione. Di qui in avanti, la Samp continua a vedere l'area di rigore avversaria con il binocolo. L'ingresso di Correa per De Silvestri serve solo a sbilanciare ulteriormente la squadra e a renderla ancor più vulnerabile al 29' quando sul più classico dei contropiedi Viviano può fare il miracolo su Laxalt ma non su Suso ben assistito da Laxalt. Tre a zero.  Fernando, l'unico a non arrendersi, colpisce una clamorosa traversa, ma poi la Samp rischia di capitolare ancora prima su colpo di testa di Pavoletti, solo soletto al centro dell'area, e poi su un missile di Tatchtsidis.

Ovazione per la squadra e per Gasperini, finalmente riconciliatosi con la tifoseria anche se la sua futura permanenza sulla panchina del Genoa resta incerto. Tutti i giocatori della Samp sono invece convocati sotto la Gradinata Sud per chiedere scusa. Ferrero aveva lasciato la tribuna dieci minuti prima della fine dell'incontro. L'unica buona notizia della nerissima giornata odierna è la salvezza matematica raggiunta.  Magrissima consolazione per Montella, la cui gestione può dirsi oggi comunque fallimentare.  
 

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