Soledad: «Cavani traditore e inaffidabile, ora comincia la mia nuova vita»

Soledad: «Cavani traditore e inaffidabile, ora comincia la mia nuova vita»
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 16 Ottobre 2014, 23:31 - Ultimo agg. 17 Ottobre, 17:56
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Venticinquemila euro al mese per il mantenimento dei figli, una buonuscita per sè e tutto il patrimonio immobiliare (pare piuttosto cospicuo) di cui il campione dispone in Uruguay intestato ai due bambini. Si chiude così, in un’aula del Palazzo di Giustizia di Napoli, il matrimonio tra Edinson Cavani e Maria Soledad Cabris celebrato il 9 giugno del 2007 a Salto, una piccola cittadina a poco meno di cinquecento chilometri da Montevideo, nota solo per aver dato i natali all’ex bomber del Napoli.



È finita così, Soledad?

«Meglio».



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In che senso?

«Se tra marito e moglie non funziona credo che sia giusto scegliere la strada della separazione. In ballo c’è il benessere di tutta la famiglia. Ho pensato a quello».



I bambini come l’hanno presa?

«È chiaro che il papà gli manca ma almeno vivono in un ambiente sereno. E poi lo vedono spesso».



Quando?

«Il giudice ha stabilito che devono incontrarsi almeno una volta al mese. Domani mattina (oggi ndr) partiamo per Parigi e trascorriamo lì qualche giorno».



Si trattiene anche lei?

«Certo. Bautista e Lucas sono troppo piccoli, non posso lasciarli soli con il padre, quando saranno un po’ più grandi vedremo. Intanto ci vado anche io».



Quanti anni hanno i piccoli?

«Tre anni e mezzo il primo, 19 mesi il secondo».

Come sono i rapporti tra lei e Cavani?

«Discreti».



Diciamo che gli è andata bene.

«A chi?»



A suo marito. Venticinquemila euro al mese per un uomo che guadagna nove milioni di euro all’anno appare un po’ poco. O no?

«È un uomo fortunato, Edinson Cavani».



O lei è di poche pretese?

«Ho privilegiato la pace familiare e la tranquillità dei miei figli. So bene che avrei potuto chiedere e ottenere molto di più ma avrei dovuto ingaggiare una battaglia giudiziaria che avrebbe messo a rischio anche e soprattutto il rapporto con i bambini. Non mi fido di quell’uomo».



Non si fida?

«Vi fidereste di un marito che lascia una moglie a pochi giorni dal parto, dopo averla tradita, mandandole una mail, per giunta il giorno di Natale?».



Decisamente no.

«Ecco. Neanche io. Allora meglio chiudere rapidamente, recuperare un po’ di serenità e ognuno va per la sua strada».



Quale?

«Posso dirvi la mia».



Dica.

«Restare qui a Napoli e godermi finalmente la bellezza di questa città che trovo irresistibile».



Finalmente?

«Sì, finalmente. Quando stavo con Cavani era un inferno sulla terra».



Troppi tradimenti?

«Anche».



Il peggiore?

«Era appena nato Lucas, seppi dai giornali che mio marito stava con una ragazza di Caserta, la Ventrone. Fu uno choc. Pensate che mi obbligò a partorire in Uruguay facendomi credere che sarei stata più tranquilla, diceva che a Napoli ci avrebbero assediati».



Non era la verità?

«Macché. Voleva lasciarmi lì per sentirsi più libero approfittando anche del fatto che mi stavo dedicando alla costruzione della nostra nuova casa in Uruguay».



Lei come reagì?

«Tornai lo stesso e cercai in tutti i modi di salvare il nostro matrimonio. Non volevo togliere il padre ai figli, ci credevo in un recupero, amavo mio marito».



Invece?

«Tutto inutile. Edinson era un’altra persona, irriconoscibile. Cominciò a cambiare donne continuamente. E soprattutto avviò le pratiche del divorzio. In ballo avevamo due giudizi».



Due giudizi?

«Uno in Italia e l’altro in Uruguay».



Perché?

«Questione di soldi».



Ovvero?

«In Italia la legge prevede il mantenimento in base al reddito e al tenore di vita. In Uruguay i giudici decidono quello che ti spetta in base a quanto ti serve per vivere e in relazione agli anni di matrimonio».



Allora ha scelto di avviare il giudizio a Napoli per una questione di convenienza, altro che pace familiare...

«Non parlerei di convenienza, al massimo di equità economica. Ho due bambini da tutelare ai quali devo garantire un futuro dignitoso soprattutto in relazione ai milioni di euro che il padre guadagna ogni anno».



Pensa di esserci riuscita?

«Direi di sì. O meglio: so perfettamente che Cavani dovrebbe pagare ben di più ma ho preferito una separazione consensuale piuttosto che una guerra destinata a durare chissà quanto».



Dove vede il suo futuro?

«A Napoli, senza dubbio. Non ho nemmeno cambiato casa».



Che cosa pensa di fare?

«Voglio studiare».



Che cosa?

«Economia aziendale, qualcosa devo fare: ho 29 anni e non posso stare con le mani in mano. Intendo riprendermi la mia vita fino in fondo».



È vero che ha trovato un fidanzato?

«Non ci penso proprio».



E Cavani?

«“Mogli e buoi dei paesi tuoi”. Sta di nuovo con una uruguayana. Dicono pure che siamo due gocce d’acqua».