Sorrisi Borriello, tensione Higuain
Il mondo sottosopra dei bomber

Sorrisi Borriello, tensione Higuain Il mondo sottosopra dei bomber
di Marco Ciriello
Mercoledì 21 Settembre 2016, 18:01 - Ultimo agg. 18:11
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L'estate li ha annodati, l'autunno li ha sciolti: Gonzalo Higuain e Marco Borriello. Attaccanti divenuti surfisti in una estate di grandi onde monetarie per uno, e gite in yacht aspettando una possibile destinazione per l'altro. Il primo ha regalato una delle storie migliori degli ultimi anni, passando dallo status di calciatore e quello di sentimento popolare, l'attaccante da 90 milioni che dal Napoli passa alla Juventus, finito nelle scene di «The young Pope» di Paolo Sorrentino: una storia di fede e tradimento, appunto, dove lo specialista è il secondo: Marco Borriello. L'attaccante che ha raccolto meno di quello che poteva e gli spettava e che solo all'ultimo giorno di calciomercato ha trovato una squadra, il Cagliari, ma intanto riconquistava e riperdeva Belen, madonna che non resiste al suo pressing, e giocava a carte con Giorgio Armani cazzeggiando con Bobo Vieri (che ha promesso di pagargli le prossime vacanze se segnerà più di 15 gol).

Il campione e il sopravvissuto, lo stanziale e il nomade. Higuain alla sua quarta maglia, Borriello ne ha indossate ventuno, con alcuni ritorni: Treviso Milan e Roma. L'argentino con una famiglia intorno, l'italiano con una famiglia da dimenticare. Higuain con un padre calciatore, Jorge, che si aspetta che vinca tutto quello che a lui è mancato e una madre ancora più ambiziosa che si dice generosa donatrice della visione di Gonzalo, un fratello, Nicola, che gli fa da manager e un altro, Federico, che gioca negli Usa. Marco, invece, ha un padre, Vittorio, ucciso dalla camorra, e con lui una città, Napoli, e un quartiere, San Giovanni a Teduccio, da dimenticare; ragioni che lo hanno portato a esordire al nord, giovanili del Milan e poi debutto in C2 nella Triestina, e nei suoi tanti giri a non scendere mai sotto Roma.

Higuain ha raggiunto e superato Nordahl, segnando 36 gol e stabilendo il nuovo record nel campionato italiano; Borriello ha nei 19 gol segnati con la maglia del Genoa (2007-08), la sua stagione migliore, il momento di massima illuminazione di sé, bordeggiato l'anno dopo con 15 gol segnati nel Milan. Higuain è un calciatore impetuoso, irascibile, dominatore in campo; Borriello fuori, in molti, ultimo Leonardo, vedendolo segnare su punizione contro l'Atalanta, ha ricordato che se avesse prestato più attenzione al campo e meno alle donne, non perdendosi dietro quella che Ugo Tognazzi, rifacendosi a Piero Chiara, chiamava «la passione per la Tinca», oggi avrebbe un grande avvenire dietro le spalle e non un lungo elenco di flirt da Belen a scendere.

Questioni di scelte, come quelle di Massimiliano Allegri che ha riportato indietro Higuain: ai ricordi in panchina col Real Madrid e alla rivalità con Karim Benzema, e ora gli tocca Mario Mandzukic. E di Massimo Rastelli, allenatore del Cagliari, che, invece, ha scommesso su Borriello, che lo ha ringraziato segnando contro tutte le sue ex squadre: Genoa, Roma e Atalanta. A separare realmente i due attaccanti è la gavetta, oltre le occasioni mancate. Se Borriello ne ha fatta tanta, poi sperperando ogni sacrificio, Higuain ha subito avuto il River Plate ed ha sempre capitalizzato ogni possibilità o passaggio. Adesso per quegli strani incroci d'inizio stagione si affrontano: con Borriello che sembra aver sfruttato al meglio il suo penultimo o ultimo biglietto per la riffa del campionato italiano, e Higuain che si trova a dover aspettare e rispettare la disciplina d'inserimento dell'allenatore juventino.

È una giostra il calcio, con le maglie, le panchine e le partite, tutto quello che sono i propositi e le aspettative vengono sovvertite, come raccontava Eduardo Galeano, così Higuain nonostante un gran gol in mezza rovesciata e uno pesante che ha regalato la vittoria sulla Fiorentina all'esordio, dalla panchina, si trova a non essere titolare per ora ; mentre Borriello, ormai visto più negli album di foto gossip di Signorini che in quelli della Panini, assurge ad eroe, e si candidata ad essere l'assicurazione per la salvezza cagliaritana. Eppure entrambi hanno faticato molto, l'argentino per tornare in forma: rinunciando persino alla chiamata in nazionale; e l'italiano per liberarsi dalla marcatura di Formentera e Ibiza. Ovviamente Higuain ha ambizioni e aspettative diverse da Borriello, ma provvisoriamente si trova in una condizione peggiore. L'attaccante a Cagliari ha una stagione da scrivere in libertà, nessuna pressione e tutto da guadagnare per ogni pallone messo in porta, con il realismo dell'età matura. Higuain no, deve fare l'impresa, e conquistarsi anche il posto nonostante l'estate passata sulle prima pagine di tutti i giornali. È la schiavitù del campione: rientrare nel progetto, agire, raggiungere la finalità. Borriello è un randagio delle aree di rigore e dei letti, con una vita di sbalzi, alti e bassi, giri e capriole, gol e porte ristrette, tra crescita e sviluppo senza mai raggiungere realmente la maturità. Higuain era già maturo a diciassette anni quando esordì con il River Plate, aveva la strada segnata, sì, sì, come il treno, e a parte qualche stazione sbagliata, ha sempre, con puntualità, fatto quello che doveva fare, segnato i gol che gli si chiedevano, anche se ha mancato la Champions League, che poi è il traguardo che gli viene chiesto a Torino e per ora ha dalla sua una traversa e tanta buona volontà. Non c'è paragone tra i due, se non in questo incrocio di tempo e nel fatto che Higuain con Belen c'ha ballato un tango.
Borriello è il calciatore che ha scodellato l'alternativa mandando in vacca le tabelle dei preparatori atletici: godersela, giocando a sprazzi, faticando moltissimo per stare al passo con la velocità del pallone, senza mai smettere di divertirsi. Higuain no, è monacale, attaccato alla cura di sé e alla costruzione del mito, cercando in campo la perfezione promessa fuori. Insieme sono la regolarità offuscata: il piccolo che regge il grande. Il mistero che abita il rumore dei gol e di chi li genera.
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